ROMA – “Sono d’accordo con Landini. Sono 20 anni che si taglia la sanità pubblica e che si usano le risorse pubbliche per foraggiare la sanità privata. Per amore di verità va sottolineato che questa critica riguarda anche i governi del Pd e del centrosinistra. Il de-finanziamento del sistema sanitario pubblico non è cominciato con il governo Meloni che semmai riprende la strada dei tagli già previsti dal governo Draghi. Sono stati tagliati 37 miliardi di euro tra il 2010 e il 2019, quindi con la successione dei governi Berlusconi, Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte1”. Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare.
“La nostra spesa è risalita con la pandemia ma il dato non è strutturale”, aggiunge. “Tra i paesi Osce noi siamo sopra come spesa pro-capite solo a Grecia, Spagna e Portogallo. Il governo Meloni prevede di tagliare in 4 anni dell’11,4% la percentuale della spesa sanitaria sul PIL. La grande e sacrosanta manifestazione della Cgil può aprire una stagione di lotta per salvare il servizio sanitario nazionale. Noi di Rifondazione Comunista e Unione Popolare da sempre denunciamo la gravità dell’attacco alla sanità”.
E infine: “Se l’astensione è così alta, come ricordato da Landini, è anche perchè partiti come il PD per anni hanno tagliato posti letto e aperto le porte ai privati con scelte non differenti dalla destra. Troppo comodo schierarsi per l’agenda Draghi quando si sta al governo e sfilare con la Cgil quando si finisce meritatamente all’opposizione. Per salvare la sanità pubblica c’è bisogno di un’agenda diversa da quella neoliberista che è palesemente in contrasto con i principi fondamentali della nostra Costituzione”.