Agricoltura, Confagricoltura: “Bene la normativa sulla Multifunzionalità”

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Le nuove prassi assicurano nuovi assetti territoriali e servizi alla collettività

Logo Confagricoltura“Il Lazio ha compiuto passi avanti importanti per favorire la programmazione del territorio, attuare la semplificazione, migliorare la competitività delle aziende, dare un nuovo volto alle imprese agricole attraverso la multifunzionalità”.

Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Lazio Sergio Ricotta, che ha introdotto i lavori del convegno, promosso dalla sua Organizzazione a Roma a Palazzo della Valle, sulla legge regionale 12/2016.

“È importanteha sottolineato nella sua relazione Andrea Virgili, coordinatore del Comitato Ambiente di Confagricoltura Lazioche si studi il riassetto del territorio, il Piano case e gli interventi urbanistici in genere tenendo conto dell’ agricoltura della sua funzione che rende vitale il territorio”.

“L’agricoltura – ha commentato l’assessore regionale alle politiche del territorio Michele Civitanon può prescindere ma anzi deve valorizzare l’attività del settore primario”. Quindi Civita ha annunciato come si stia formalizzando “un regolamento sulla multifunzionalità, per una migliore interpretazione della legge in essere”.

“L’attività aziendale – ha osservato l’assessore regionale all’Agricoltura Carlo Hausmannnon è a mosaico; da una parte l’attività vera e propria, dall’altra quella multifunzionale che si aggiunge. L’azienda è un ‘contenitore unico’ e così va inquadrata anche dalla Pubblica Amministrazione, semplificando la vita dell’operatore”.

“Le aziende agricole del Lazio – ha concluso Sergio Ricotta – devono integrare le attività agricole primarie con altre compatibili e connesse, che sono richieste dalla collettività e che presentano interessanti prospettive. Le opportunità sono tante e vanno svolte direttamente dall’agricoltore o da partner competenti; fanno comunque capo all’attività agricola che è e resta primaria. La regolamentazione della multifunzionalità dovrà permettere poi il recupero dell’edilizia rurale fatiscente che potrà essere restaurata, recuperata e trovare nuove utilizzazioni; inoltre è un freno al degrado, all’urbanizzazione, alla sottrazione delle terre fertili dell’agro laziale”.