Amazon a Jesi, 1.000 posti di lavoro nel nuovo centro distribuzione

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JESI – E’ stata posata la prima pietra del nuovo centro di distribuzione Amazon a Jesi, nel Centro Italia. Si tratterà dell’undicesimo centro di distribuzione aperto da Amazon nel Paese, il quinto nel Centro-Sud e il primo nella regione Marche. L’edificio sarà dotato dell’avanzata tecnologia Amazon Robotics, che porta gli scaffali contenenti i prodotti ordinabili dai clienti alle postazioni di lavoro, supportando i dipendenti nello svolgimento delle loro mansioni. Si prevede, spiega Amazon in un comunicato, che il centro creerà 1.000 posti di lavoro a tempo indeterminato entro tre anni dall’apertura, che si aggiungeranno ai 6.500 già creati nel Centro-Sud Italia e ai 18.000 in tutto il Paese.

All’interno di un centro di distribuzione Amazon ci sono più di 60 ruoli diversi, dai professionisti dell’approvvigionamento ai responsabili finanziari, dagli specialisti It ai controllori della qualità, dagli ingegneri ed esperti di robotica, fino ai team che prelevano, impacchettano e spediscono gli ordini dei clienti.

“Siamo orgogliosi di potenziare le nostre attività con il primo centro di distribuzione nelle Marche”, commenta Stefano Perego, Vp Amazon North America, Europe & Global Operations. “Negli ultimi dieci anni abbiamo sostenuto investimenti significativi in tutto il Paese, dal Veneto alla Sicilia, passando per l’Umbria, il Lazio, l’Abruzzo, la Puglia, la Campania e la Sardegna. In Italia attualmente impieghiamo più di 18.000 persone a tempo indeterminato che lavorano in un ambiente di lavoro sicuro, moderno e inclusivo”.

“Oggi si tratta di un evento molto importante per la regione Marche, per i cittadini della regione e per il centro-sud Italia. Amazon ha investito nel Made in Italy e gliene diamo atto”, sottolinea Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy intervenuto all’evento. “Come Governo stiamo lavorando su diversi ambiti, il primo dei quali è incrementare gli investimenti esteri nel nostro Paese. E oggi siamo qui a inaugurare l’investimento di una grande multinazionale, uno dei principali investitori in Italia, sia in termini di occupazione che di infrastrutture tecnologiche. Portare ulteriori mille posti di lavoro nella Regione Marche è un dato sicuramente rilevante a cui si aggiunge il supporto alle nostre imprese a incrementare le esportazioni”.