“Ho visto spesso interventi ad effetto, buoni per la comunicazione ma imbarazzanti”, ha detto ancora, come “pensare che la distanza dai cimiteri o dai centri di riabilitazione ortopedica sia un valore nella tutela dei soggetti deboli”. Oppure, ha aggiunto, “utilizzare la tessera sanitaria che non permette ai minori di giocare in un posto dove i minori non potrebbero entrare. E’ la certificazione del fallimento dello Stato nell’enforcement, perché sa che la legge non sarà rispettata e ne fa un’altra invece di un rafforzamento”.
“Il gioco illegale è il male, non c’è tutela per nessuno, c’è un vulnus per lo Stato, per la sicurezza, per i consumatori e non c’è protezione per le persone deboli e con dipendenza. Nel medio termine i nostri concittadini non applaudiranno le scelte di chi avrà fatto aumentare il gioco illegale e la penetrazione delle mafie nella società”. Infine “gli italiani sono molto coscienti – ha concluso Angelozzi – che c’è l’illegalità e che questo sia un problema serio, che avrà un prezzo sociale e politico”.
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