“La musica dal vivo del Regno Unito è stata uno dei maggiori successi sociali, culturali ed economici del Regno Unito negli ultimi dieci anni”, hanno scritto le star nella lettera al ministro della cultura Oliver Dowden. Ma “senza mettere fine alla distanza sociale e senza sostegni finanziari da parte del governo, il futuro dei concerti e dei festival e delle centinaia di migliaia di persone che vi lavorano è buio”.
Finora la Gran Bretagna ha subito il peggior impatto del coronavirus in Europa, con oltre 54.000 decessi. Il governo ha alleggerito le restrizioni imposte alla fine di marzo: pub, ristoranti e musei riapriranno il prossimo fine settimana, mentre i locali di musica dal vivo rimangono chiusi. “Fino a quando non si potranno tenere concerti, probabilmente nel 2021 – si legge ancora – il sostegno del governo è fondamentale per prevenire una crisi fatale che metterebbe a rischio il comparto, leader a livello mondiale”.
L’industria musicale chiede un preciso calendario per la riapertura dei locali senza requisiti di allontanamento sociale e il sostegno del governo: “Non esistono concerti fantastici senza una squadra straordinaria dietro il palco – ha detto Liam Gallagher – ma tutti rimarranno senza lavoro se non potremo tornare sul palco a fare ciò che amiamo”.
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