ROMA – Il tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, che ha annunciato l’intenzione di presentare una nuova lista alle elezioni politiche del 25 settembre, chiede al presidente del consiglio Mario Draghi di intervenire per consentire che la raccolta delle firme per la presentazione di nuove liste alle prossime elezioni avvenga anche attraverso la firma digitale. Un modo per evitare che il voto sia ancora meno rappresentativo di quanto non lo sia già e per non limitare la competizione ai soli partiti già presenti in Parlamento.
“Durante una crisi di governo – ha spiegato Cappato in una videointervista ad Askanews – il presidente della Repubblica avrebbe il dovere di valutare, di verificare che non ci siano ancora delle maggioranze possibili in parlamento. Il presidente della Repubblica, comprensibilmente”, in questa ultima occasione “non lo ha fatto, ha preferito restringere al massimo la durata di questa crisi. Lo capiamo, però allora è evidente che con le attuali regole i partiti già rappresentati in parlamento sono esentati dalla raccolta firme per presentarsi, cioè loro si possono presentare automaticamente”, mentre “chi non è ancora rappresentato in parlamento dovrebbe raccogliere decine di migliaia di firme a Ferragosto”.
Questo significa, secondo Cappato, “limitare la competizione elettorale a coloro che sono già presenti in parlamento e che nelle ultime elezioni non sono stati nemmeno in grado di portare a votare un italiano su due. Ecco perché è un dovere, per la difesa della democrazia, da parte del presidente del consiglio e io ritengo anche, come intervento di supporto, da parte del presidente della Repubblica, far sì che le firme possano essere sottoscritte anche con firma digitale per consentire anche a chi non è già rappresentato dai partiti attuali di poter partecipare a queste elezioni”.
In merito a eventuali obiezioni, Cappato sottolinea che “con la firma digitale abbiamo raccolto 1 milione di firme sui referendum l’estate scorsa, non si capisce per quale motivo si può fare sui referendum e non per presentare una lista” rivolta “a chi non è già rappresentato nel cerchio degli attuali partiti. Non si risolve la discriminazione, perché c’è già una discriminazione forte tra chi è già dentro e chi non è ancora rappresentato, ma almeno si aprirebbe una possibilità. È per questo che abbiamo annunciato con altri referendari la volontà di presentare una lista a queste elezioni chiedendo che possano essere sottoscritte le liste attraverso la firma digitale, che si intervenga e che intervenga urgentemente il presidente del Consiglio Draghi per evitare che queste elezioni siano ancora meno rappresentative di quanto non sono ormai” già “diventate le elezioni nel nostro Paese”.