All’iniziativa, finanziata con un milione di euro dal Miur, collabora la Polizia postale: l’app, basata sull’intelligenza artificiale, può allertare, se necessario, anche le forze dell’ordine. “BullyBuster”, grazie al supporto informatico, prevede una mappa online su cui annotare in tempo reale segnalazioni per richiedere interventi contro episodi di bullismo. La Polizia Postale collaborerà ai casi di cyberbullismo, mettendo mezzi ed esperienza a disposizione degli sviluppatori dell’app.
I bulli saranno delineati nei loro comportamenti dalle equipe di psicologi. E saranno individuate azioni da intraprendere. “Il progetto – spiega Gian Luca Marcialis – consiste in un avanzato programma basato sull’intelligenza artificiale in grado di registrare se in una piazza, una via o una stanza, oppure durante una comunicazione sui social o sul cellulare si stiano compiendo azioni prepotenti e violente, minacce o ingiurie”.
Il team di esperti delle quattro Università è specializzato in ambito tecnologico, dell’intelligenza artificiale, giuridico e psicologico. I ricercatori, provenienti da territori dove il fenomeno è sentito, daranno al Paese il primo strumento reale per combattere il bullismo. “Lo stiamo progettando pensando – rimarca il prof. Marcialis – a famiglie, studenti, scuole e forze dell’ordine”.
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