Arriva ‘Nel contagio’, l’istant book di Paolo Giordano

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ROMA – All’epidemia di coronavirus che “si candida a essere l’emergenza sanitaria più importante della nostra epoca” Paolo Giordano ha dedicato un instant book, ‘Nel contagio’ (Le Vele Einaudi), che sarà disponibile dal 26 marzo in versione ebook, in cartaceo in abbinata con il Corriere della Sera e anche in audiobook su Audible.

I proventi dell’autore andranno alla creazione di due borse di studio presso la Sissa – Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste: la prima sull’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati applicate all’epidemiologia e riservata a dottori di ricerca italiani e stranieri che abbiano da poco concluso il loro percorso di PhD; la seconda riservata a data journalist italiani per un’indagine sull’epidemia di Covid-19 nel nostro Paese.

“Non ho paura di ammalarmi. Di cosa allora? Di tutto quello che il contagio può cambiare. Di scoprire che l’impalcatura della civiltà che conosco è un castello di carte. Ho paura dell’azzeramento, ma anche del suo contrario: che la paura passa invano, senza lasciarsi dietro un cambiamento” dice Giordano nelle parole riportate in copertina.

Nel libro, l’autore de ‘La solitudine dei numeri primi’, Premio Strega e Premio Campiello Opera Prima, che ha un dottorato in fisica, ci mostra la complessità del mondo in cui viviamo, delle sue logiche sociali, politiche, economiche, interpersonali e psichiche e ci dice che “nel contagio siamo un organismo unico, una comunità che comprende l’interezza degli esseri umani” e che “la mancanza di solidarietà è prima di tutto un difetto di immaginazione”.

Nella sessantina di pagine dell’instant book (10 euro), Giordano sostiene anche che l’epidemia di Covid19 non è la prima, non l’ultima e forse nemmeno la più raccapricciante”. E il nostro paese che è stato il primo in Occidente a fare i conti con questo nemico invisibile vedrà sbiadire l’espressione ‘in Italia’ perché “non esistono più confini, regioni, quartieri. Ciò che stiamo attraversando ha un carattere sovraidentitario e sovraculturale”, dice Giordano, che ha scritto questo libro anche “perché non vuole perdere ciò che l’epidemia ci sta svelando di noi stessi”.