Autocontrollo e autogestione del diabete mellito, l’Anac avvia un’indagine conoscitiva

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Medico dottore visiteROMA – L’Anac, Autorità nazionale anticorruzione, ha avviato nel 2017 un’indagine conoscitiva sui meccanismi di approvvigionamento dei dispositivi medici per l’autocontrollo e l’autogestione del diabete mellito, per la cui fornitura la spesa complessiva a livello nazionale ammonta a oltre 500 milioni l’anno (strisce per il controllo della glicemia, aghi penna, lancette pungidito e siringhe da insulina).

Ne è emerso un quadro contraddistinto dalla predominante sottrazione dal confronto concorrenziale assicurato dalle procedure ad evidenza pubblica. L’indagine ha anche rivelato una grande disparità tra le diverse Regioni, sia nei livelli di assistenza in termini di quantità dispensate che relativamente ai prezzi pagati. Sono infatti stati riscontrati prodotti identici pagati fino a 5-6 volte in più e una spesa per prodotti simili fino a 11 volte maggiore.

Dai 2,6 euro per abitante dell’Emilia Romagna ai 14,8 euro della Calabria: il federalismo sanitario riguarda anche i presidi per diabetici. A segnalarlo e’ l’Anac, l’Autorita’ nazionale anticorruzione, che in un’Indagine conoscitiva sul mercato dei dispositivi medici per l’autocontrollo e l’autogestione del diabete – 500 milioni spesi ogni anno in Italia, di cui il 76,6% per le sole strisce per il controllo della glicemia – fotografa l’ennesimo gap negli acquisti di una delle principali categorie di dispositivi (3,2 milioni le persone con diabete in Italia) tra le Regioni.

Nel 2016 – anno a cui fa riferimento la rilevazione, realizzata nel corso del 2017 – la principale modalita’ di approvvigionamento (92,4% della spesa complessiva) sono stati accordi convenzionali con le associazioni di categoria delle farmacie convenzionate, cui la Regione riconosce una tariffa di rimborso. Solo il 6,5% della spesa complessiva riguarda acquisti attraverso gara pubblica.

I risparmi ottenibili applicando la logica dei prezzi di riferimento non sono certo briciole: quasi 140 milioni di euro – rileva l’Anac – pari a un risparmio nazionale del 27%. Una stima a cui l’Autorita’ arriva simulando che le Regioni con prezzi medi oggi superiori si allineino al prezzo benchmark efficiente per ciascuna delle quattro tipologie di dispositivi – strisce per il controllo della glicemia, aghi penna, lancette pungidito e siringhe da insulina – calcolato come 25° percentile dei prezzi medi pagati nelle diverse Regioni. Per Regioni come la Basilicata, la Calabria, il Lazio e le Pa di Trento e Bolzano, il risparmio arriverebbe al 40% annuo.

Una seconda stima – aggiungono dall’Anac – puo’ essere fatta utilizzando come prezzo benchmark “efficiente” quello dell’Abruzzo, una delle Regioni con prezzi piu’ bassi e con un’alta gamma di prodotti comunque assicurati ai propri assistiti. Se le Regioni con prezzi piu’ alti si allineassero all’Abruzzo, i risparmi ottenibili sarebbero di oltre il 42%, pari a circa 216 milioni di euro annui. La spesa addirittura si dimezzerebbe in Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Pa di Bolzano e Trento, Puglia e Sicilia.