Bellanova ringrazia i lavoratori portuali di Trieste: “Non hanno interrotto un attimo il loro lavoro”

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ROMA – “Voglio ringraziare i lavoratori portuali di Trieste che, nonostante il clima intorno rischi di rendere complicato l’esercizio della responsabilità, come dimostrato anche negli odierni collegamenti televisivi, non hanno interrotto un attimo il loro lavoro. In questi giorni a Trieste, a Genova, il nostro sistema portuale è balzato all’onore delle cronache per il ruolo strategico che riveste per il nostro Paese e per il rischio blocco delle attività causa la protesta dei no Green pass. Eppure, nonostante alcune proclami minacciosi della vigilia, lo stato delle cose parla chiaro. Porti e autotrasporto sono stati nevralgici nei mesi più duri del lockdown garantendo la continuità nella filiera degli approvvigionamenti e i prodotti agroalimentari sugli scaffali e sui banchi. E in questi ultimissimi giorni i nostri Porti hanno lavorato, i lavoratori non si sono bloccati, i cluster portuali e marittimi non si sono fermati”.

Così la vice ministra Teresa Bellanova, che parla di “una grande lezione di democrazia e responsabilità civile” che “conferma quanto andiamo dicendo da mesi: vaccini e green pass sono l’unico strumento per garantire il ritorno alla normalità e la sicurezza e tutela dei lavoratori. La libertà che vogliamo e che il Paese vuole è dal Covid, non dai vaccini e dagli strumenti che li attestano e che sono la chiave di volta per tornare in pienezza alla nostra vita tutelando noi stessi e gli altri, soprattutto i più fragili”.

Il monito di Bellanova è chiaro: “Non dovremmo mai dimenticare Bergamo, le migliaia di persone vittime del Covid, quanto accaduto nelle Rsa e nelle terapie intensive degli ospedali. Un monito che dovrebbe richiamare a enorme responsabilità sull’uso delle parole quanti invece tra le forze politiche continuano a strizzare l’occhio ai no vax. Sono le stesse forze politiche che nelle sale di Palazzo Chigi votano le posizioni del governo, salvo poi affermare ai microfoni televisivi tutto e il contrario di tutto. Senza scrupolo alcuno, neanche quello per le vite umane”.