Bombardieri (Uil): “La classe politica ha fatto propaganda per dare garanzie a diminuire le tasse”

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ROMA – “C’è un tema culturale che dovremmo affrontare. Nel corso degli anni la classe politica non ha mai detto che pagare le tasse serviva per garantire i servizi pubblici. La classe politica ha fatto propaganda per dare garanzie a diminuire le tasse, e per questo chi non pagava le tasse era più furbo”. Lo ha affermato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, nel corso della trasmissione radiofonica “Giù la maschera” (Radio 1 Rai), condotta da Marcello Foa e dedicata al tema “Chi paga davvero le tasse in Italia?”.

“Il Principio della progressività sancito dalla nostra Costituzione si è andato a farsi benedire”, ha proseguito Pierpaolo Bombardieri, “In questo sistema c’è chi paga le tasse per tutti. Chi paga le tasse garantisce la sanità pubblica, i servizi pubblici e il funzionamento democratico del nostro paese. Quello del “chi paga di meno” colpisce soprattutto la classe politica quando deve fare le competizioni elettorali. Il 40% della popolazione non paga le tasse”. Per Bombardieri il “peso del funzionamento pubblico sanitario è sulle spalle dei lavoratori dipendenti e pensionati, che ovviamente hanno una trattenuta alla fonte”.

Sullo sciopero generale del 29 novembre il segretario generale della Uil ha detto che “non pensiamo di bloccare il paese. Pensiamo di richiamare Governo, politica e opinione pubblica a dare una risposta a chi oggi si trova in difficoltà. Vorrei rivendicare il diritto come organizzazione sindacale di fare politica, ma nel senso greco del termine. Occuparsi del bene pubblico è politico. Per questo è uno sciopero politico, ma non partitico. Le motivazioni che portano a fare lo sciopero sono molto pratiche e non campate per aira. Il primo tema è quello dei salari. Molti vivono un momento di difficoltà nell’arrivare a fine del mese. La perdita del potere di acquisto di salari e pensioni è stata del 20%. Abbiamo fatto delle proposte al Governo. Chiediamo delle misure sulla contrattazione che permettano di recuperare il potere di acquisto. Parliamo di salari e di dare la possibilità alla gente di vivere meglio”.