Poi il governatore va sulla transizione ecologica, una trasformazione in cui “tenere insieme la ragioni del lavoro e dell’ambiente, per evitare che una transizione che non tenga conto degli investimenti da fare su linea produttiva, componentistica, nate per motori di altro tipo, non rischi di chiudere fabbriche e lasciare a casa i lavoratori. Per questo abbiamo discusso con l’Unione europea”.
Bonaccini prosegue auspicando “norme flessibili rispetto ad alcune temporalità che rischiano di uccidere un settore, penso ad esempio quello delle supercar”, di cui la sua Emilia è la culla italiana, “che ne vende poche migliaia, ma se fermi quello fermi il lavoro e la vita di migliaia di persone”.
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