BRUXELLES – “Il lavoro svolto dalla Commissione europea e dal mediatore Michel Barnier ha consentito ai 27 Paesi della UE di parlare con una voce sola e ha dimostrato che un buon coordinamento degli interessi europei è possibile, conveniente e può far superare divergenze e sensibilità differenti. È stata una prova di buona politica. Litighiamo su tutto, ci dividiamo su decimali, virgole e quote migranti, ma sulla Brexit non è andata così riscoprendo un interesse europeo fondato sui trattati e sulle quattro libertà fondamentali simbolo dell’integrazione comunitaria. Non è poco, in un tempo nazionalista in cui Schengen viene considerato dalle formazioni sovraniste come uno strumento da superare”.
È quanto dichiara il Vicepresidente del Parlamento Europeo, David Sassoli (foto), in un articolo pubblicato sull’Huffington Post. “Con pragmatismo e all’unanimità – prosegue – l’Unione ha così respinto la più grave minaccia alla propria esistenza. Era l’obbiettivo dei fautori della Brexit: provocare divisioni e contrasti fra i governi europei e arrivare a creare un’alternativa autonoma alla UE legando Londra ad alcuni paesi del nord Europa in una nuova area di libero scambio. Il disegno non è un mistero, declamato a gran voce prima e dopo il referendum”.