Brunetta: “Non mi ricandido né mi schiero, resto solo ministro nel governo Draghi”

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ROMA – “Resto dove sono, non vado da nessuna parte. Onorerò con orgoglio fino alla fine il mio impegno nel governo Draghi”. Renato Brunetta ha annunciato che non si ricandida al Parlamento alle elezioni del 25 settembre né farà campagna per alcuna delle liste in campo, facendo i suoi “auguri a tutti”. Mentre resta al fianco del Premier “a disposizione del Paese”. Con l’auspicio che alle elezioni “vinca il bene comune”.

“Non penso – afferma Brunetta – che sia una cosa così importante, ma poiché in molti mi chiedono quale sarà il mio futuro, lo chiarisco una volta per tutte: resto dove sono, non vado da nessuna parte. Rimarrò fino alla fine a onorare con orgoglio il mio impegno da ministro del Governo Draghi, nel perimetro degli affari correnti, come richiesto dal presidente Mattarella, per portare a compimento i provvedimenti che necessitano di essere perfezionati”.

“Devo dire – sottolinea – molti grazie. Grazie innanzitutto a Mario Draghi, che mi ha voluto nella sua squadra e mi ha permesso di vivere l’esperienza straordinaria del suo Governo. Questi 18 mesi sono stati un sogno collettivo, la dimostrazione che l’Italia può fare l’Italia: seria, credibile, bellissima. Grazie ai miei collaboratori, che hanno condiviso, instancabili, il mio sforzo di rendere il nostro Paese e la nostra Pubblica amministrazione più efficienti, più moderni e più giusti. Ho dato tanto alla politica e tanto ho ricevuto. Nessun rammarico e nessun rimpianto, semmai un po’ di dolore. Ai giovani della Next Generation Eu è giusto lasciare lo spazio e il protagonismo per coltivare, nelle forme nuove che si vanno delineando, i valori delle culture che fondano la ricchezza della civiltà europea: il liberalismo, il popolarismo e il socialismo riformista”.

“Rimango – conclude- a disposizione del mio Paese, con le mie idee e con il mio lavoro. Mi occuperò di più di Venezia, la mia città, e della mia famiglia: i grandi amori della mia vita. Auguri a tutte le forze in campo in questa competizione democratica. Non esprimo giudizi. Nessuna partigianeria, soltanto qualche auspicio. Che la politica possa tornare ad essere la nobile passione dei “liberi e forti”. Che la campagna elettorale si giochi sul confronto di visioni e di valori, su programmi verificabili e, soprattutto, sostenibili dal punto di vista economico e finanziario. Che il 25 settembre possa trionfare un unico vincitore: il bene del nostro Paese”.