Can Yaman incontra Rtl 102.5: “Mi sento molto italianizzato, ho una famiglia qui”

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MILANO – L’annuncio dell’arrivo di Federica Gentile di RTL 102.5 ha mandato in tilt la Rete. Oggi è iniziata la mission: incontrare Can Yaman, l’attore turco tra i più amati al mondo. Insieme a Luca Bernabei, amministratore delegato della Lux Vide, Federica Gentile è arrivata con RTL 102.5 in diretta sul set di “Viola Come Il Mare”. Luca aveva promesso che prima o poi avrebbe fatto conoscere Can Yaman e Francesca Chillemi a RTL 102.5. Promessa mantenuta. “Su questo set sono state girate tantissime fiction italiane, qui c’è una grande industria in cui si fabbricano i sogni”, ha detto Luca Bernabei.

Poi Federica Gentile, dopo aver curiosato sul set, si è collegata durante “Miseria e Nobiltà” su RTL 102.5 insieme a Can Yaman. “Oggi avete scelto la giornata più frenetica che abbiamo avuto fino ad oggi, dobbiamo andare a Palermo e dobbiamo stringere i tempi. Abbiamo dovuto fermarci per alcuni motivi ed oggi fino alle 21 dobbiamo lavorare”, ha detto Can Yaman. “Sto bene, lavoriamo sodo ma mi sento molto bene e lavorare mi piace”, ha raccontato Can Yaman.

L’attore è molto amato dal pubblico. “L’affetto per me è bellissimo, ne sono molto grato”, ha detto. “Mi sento molto italiano, ho fatto il liceo italiano ad Istanbul, ho imparato l’italiano quando ero bambino. Nelle mie serie in Turchia facevamo le scene in cui si parlava italiano, per cui le fan italiane si sono affezionate ancora di più”.

IL LIBRO DI CAN YAMAN E IL RAPPORTO CON I SUOI GENITORI

S’intitola “Sembra strano anche a me”: il nuovo libro di Can Yaman sta mandando in tilt i suoi fan (che sono tantissimi). “Mi stupisco ogni giorno della mia vita, era un titolo giusto. La parte più bella di questo mestiere è che ogni giorno succede qualcosa che ti stupisce, ti svegli la mattina e ti stupisci, c’è sempre l’adrenalina”, ha detto a Federica. Nel libro Can Yaman racconta anche la storia dei suoi genitori, che lo hanno aiutato. “Parlo di loro, che mi hanno aiutato partendo dall’infanzia. Parlo di loro nel libro, io sono una combinazione di loro due”, ha raccontato Can Yaman.

Gli ascoltatori di RTL 102.5 si sono scatenati con migliaia di domande giunte da tutto il mondo. E molti hanno chiesto quando verrà tradotto in spagnolo il suo libro. “Non lo so, prima nel mercato italiano e poi tradurranno. Non abbiamo fretta”, ha risposto l’attore. “Mi dispiace che altre fan non riescano a leggerlo ma ci arriveremo”, ha risposto l’attore.

CAN YAMAN E LA CULTURA ITALIANA

Perché Can Yaman è così attratto dalla cultura italiana? “Istanbul è una città, un ponte, un posto che lega Paesi orientali ed Europa. Io sognavo di essere un cittadino del mondo, avevo imparato l’inglese e volevo imparare un’altra lingua, mia madre ci teneva tantissimo. Noi a Istanbul abbiamo tanti licei stranieri, l’italiano è più raro, ma da quell’anno avevo già tanta stima per il popolo italiano. Perciò, volendo imparare un’altra lingua ho scelto l’italiano”, ha detto Can Yaman.

È la prima volta in cui Can Yaman recita completamente nella nostra lingua. “È stata una sfida e una svolta per me. Reciterò anche in inglese prossimamente, sarà un anno pieno di sfide. Sono venuto a gennaio e credo di aver migliorato il mio italiano. L’altro giorno anche la Chillemi mi ha detto che sono migliorato tanto, abbiamo lavorato tanto anche con la mia coach, facendo tanti scioglilingua”, ha raccontato. “Ci sono delle vocali che in turco non esistono, e lei mi ha aiutato tanto”.

È la prima volta anche nei panni di un poliziotto: “È un personaggio che ho sempre sentito dentro di me, un personaggio molto serio, un lavoratore, ha sempre la battuta pronta soprattutto con le donne. Mi piace interpretarlo, sicuramente spaccherà”, ha detto Can Yaman. “Io e Francesca andiamo molto d’accordo”.

Il metodo di lavoro italiano è diverso da quello turco? “Molto diverso. Noi in Turchia iniziamo prestissimo e finiamo tardissimo, lavoriamo tantissimo. Qui ci sono più regole da rispettare, però la Turchia ha fatto sì che comunque si sviluppasse tanto il settore”, ha raccontato Can Yaman. “In una settimana finiamo una puntata che dura 150 minuti, all’estero si vende e si divide in tre”. E ancora: “Qui dodici puntate le finiamo in circa sei mesi e va in onda dopo. Ci sono delle diversità, ma alla fine siamo uguali su altre cose. Se sei un attore ti adatti subito”.

LE DOMANDE DEI FAN SULL’ITALIA

Qual è il ricordo più bello di Can Yaman da quando è in Italia? “Quando abbiamo cominciato il set abbiamo girato un paio di settimane a Roma e poi siamo partiti per Palermo. Questa partenza sembrava una vacanza”, ha detto l’attore. “Siamo tornati un po’ all’infanzia, dove abbiamo creato sintonia e creato rapporti. Abbiamo mangiato ogni giorno insieme e abbiamo sviluppato questo rapporto secondo me molto importante”, ha detto. “Mi sento molto italianizzato, ho una famiglia qui: sono concentrato sul mio lavoro, voglio lavorare bene”, ha detto Can Yaman. “La vita è comunque piena di sorprese, ma per ora sto benissimo”.

Tra 5 anni come si vede Can Yaman? “Cerco di vivermela bene. Farò Sandokan e questa serie tv ‘Viola come il mare’ che dureranno un po’”. Saluti finali con Luca Bernabei: “Sono contento che il pubblico abbia avuto l’opportunità di conoscere meglio Francesca Chillemi e Can Yaman: una cosa che non succede mai perché nessuno entra mai qui dentro”. L’intervista si conclude con una promessa: in occasione di “Viola come il mare” su RTL 102.5, Radio Zeta e RTL 102.5 News si terrà il #ViolaComeIlMareDay per introdurre e seguire la serie insieme ai protagonisti.