Caro energia: il consiglio provinciale di Bolzano chiede l’ora legale permanente

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BOLZANO – Il consiglio provinciale di Bolzano ha approvato con 19 sì, 4 no e 9 astensioni un voto dell’opposizione (Pd e M5s) con il quale si chiede a impegnare il parlamento e il governo ad introdurre a partire dal 2023 l’ora legale per tutto l’anno, in modo da permettere i risparmi sia sul consumo di energia, sia sulle emissioni, consentendo quindi alle imprese e alle famiglie di contare su minori costi delle bollette. Esaminando i dati, ci sono molte opportunità di risparmio, ha aggiunto il cofirmatario Diego Nicolini (Movimento 5 Stelle) e non ci sono controindicazioni per portare avanti una modifica di questo tipo.

Per alcune persone, inoltre, il cambio di orario è causa di disagi fisici, che la proposta eviterebbe. Ricordando il caso di una città passata dall’Ungheria alla Romania, Stato che aveva imposto orari diversi proprio per differenziare tra la popolazione, Sven Knoll (STF) ha sostenuto che se in alto Adige si fosse passati all’ora legale permanente ci sarebbe stato un orario differente rispetto al Tirolo. Il suo gruppo era sempre stato contrario al cambio di orario, ma il dibattito andava affrontato a livello europeo. Anche Alex Ploner (Team K) ha ritenuto che si trattasse di un tema che richiedeva una discussione a livello europeo.

Si trattava di una bella idea per il risparmio energetico, ma bisognava considerare anche l’orario biologico delle persone, che secondo gli scienziati del sonno sarebbe stato messo in difficoltà dalla permanenza dell’ora legale, con la quale il sole sarebbe sorto in certi luoghi alle 9.33 del mattino. Secondo Paula Bacher (SVP), mantenere sempre l’ora legale, quella estiva, sarebbe una bellissima proposta, però il voto aveva poco senso se c’era stata già una decisione a livello europeo: diceva questo anche se, personalmente, aveva difficoltà al cambio dell’ora. L’assessore Giuliano Vettorato ha chiarito che obiettivamente la proposta portava a un risparmio: la Giunta accoglieva quindi il voto. Repetto ha ribadito che era la stessa Unione Europea a chiedere una decisione in questa direzione. Sven Knoll, ribadendo la sua contrarietà, ha chiesto il voto nominale.