“Cinque premi Moige all’offerta Rai per ragazzi sono per noi un riconoscimento importante alla qualità della nostra produzione”, ha detto il direttore di Rai Kids, Luca Milano, “Siamo particolarmente felici che i premi siano andati a serie di cartoni animati e fiction per ragazzi prodotte in Italia, frutto della collaborazione della Rai con gli autori e le società indipendenti del nostro Paese”.
“Gli acchiappagiochi” (Rai Yoyo) è stato premiato “per aver creato, in un momento storico dominato dai giochi online, una serie di animazione dedicata agli antichi giochi di cortile e all’importanza di saperli custodire nella memoria, lanciando così, ai giovani spettatori, il significativo messaggio che per costruire il futuro occorre guardare anche al passato”.
La seconda stagione di “Lampadino e Caramella nel MagiRegno degli Zampa” (Rai Yoyo) è stata premiata “per aver creato, con un importante impegno produttivo, il primo cartoon able, capace di coniugare diversi codici comunicativi e linguaggi, dando così una significativa concretezza al valore dell’inclusione, messaggio che si sostanzia sia nei temi trattati sia nella nuova metodologia, attribuendo alla diversità un valore di ricchezza da scoprire, valorizzare e condividere”.
“Io alla tua età” (Rai Gulp) è stata premiata per “aver dato vita, con un’ottima intuizione, a un’originale serie di animazione che coniuga presente e passato, un viaggio nel tempo e, allo stesso tempo, un viaggio alla scoperta del proprio io che invita le ragazze e i ragazzi a una maggiore responsabilità e una più significativa collaborazione con quanti ci circondano”:
“Snow Black” (Rai Gulp) è stata premiata per aver toccato “una tematica significativa del mondo adolescenziale, quella del web e le relative implicazioni, dimostrando attraverso una storia avvincente e piena di sorprese, quanto quel mondo, se vissuto con poca responsabilità, possa essere pericoloso”.
“Halloweird” (Rai Gulp) è stata premiata “per aver dato vita alla prima serie fantasy comedy italiana con quattro protagonisti che, ritenuti dei “perdenti”, intraprendono un percorso di accettazione di sé stessi e imparano a rendere i loro difetti punti di forza, invitando così il giovane pubblico a essere consapevole del valore della propria unicità”.
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