Cna Cinema e Audiovisivo: “Fiducia nell’azione del Governo. Ma vanno tutelate le produzioni indipendenti e le piccole e medie piattaforme”

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Cinema film

ROMA – Si è svolta oggi, dinanzi alla VII Commissione del Senato, l’audizione di CNA Cinema e Audiovisivo nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impatto dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 sulla filiera. Il presidente nazionale Gianluca Curti, nel suo intervento, ha espresso fiducia nelle azioni straordinarie messe in campo dal Governo a sostegno degli operatori, dei lavoratori e degli autori auspicando che questo momento di crisi si trasformi in una occasione per far compiere un ulteriore passo in avanti a tutto il mondo della produzione e della diffusione dei contenuti di qualità, alle nostre eccellenze culturali, artistiche e imprenditoriali. L’invito è dunque a mettere mano a tutte le storture, strozzature e posizioni dominatati che ancora sussistono ed impediscono una corretta e democratica crescita economica, culturale e anche sociale del settore e dunque dell’intero sistema Paese.

Secondo Curti, “Se da un lato bisogna assolutamente supportare l’esercizio cinematografico classico e la diffusione del cinema di qualità affinché sia salvaguardata la sala come luogo privilegiato per la fruizione dei prodotti audiovisivi, dall’altro non bisogna avere timore del cambiamento nella fruizione dei contenuti audiovisivi apportato dal digitale attraverso le piattaforme, già in atto e solo accelerato dall’emergenza sanitaria. La collaborazione tra il fisico (la sala) e il digitale (il web) può diventare dopo questa fase di sperimentazione un modo per dare nuova vita e visibilità sia a prodotti più piccoli o d’Arte, sia a prodotti più commerciali. CNA Cinema e Audiovisivo auspica che in futuro si possa giungere ad un sistema misto e day and date, tra la sala e le piattaforme”.

“Per questo”, ha sottolineato Curti, “è quanto mai necessaria l’applicazione dell’articolo 44 del Tusmar per regolamentare e rendere efficaci gli obblighi di investimento e programmazione per le piattaforme e le OTT operative su territorio nazionale, in difesa delle produzioni indipendenti e delle piccole e medie piattaforme nazionali e/o europee. Obbligo di investimento e programmazione che va tutelato e sorvegliato anche per la corretta e coerente applicazione da parte dei broadcaster”. Curti ha ricordato inoltre che “è urgente e non più procrastinabile una seria e severa regolamentazione Antitrust che garantisca un libero accesso al mercato dell’esercizio cinematografico e alla libera concorrenza, superando il sistema delle Agenzie regionali che di fatto detengono il monopolio dell’accesso alle sale unitamente alla rimozione delle posizioni dominati di gruppi di esercenti/distributori attraverso una seria regolamentazione. Le imprese possono realizzare i loro progetti di sviluppo creando Pil e occupazione solo in un mercato concorrenziale, libero con regole trasparenti e certe”.

Nel concludere il suo intervento Curti ha ricordato che “è fondamentale intervenire al più presto sulla definizione di produttore indipendente per renderla più moderna e più incisiva, affinché le risorse messe a disposizione diano sostegno e sviluppo alle imprese effettivamente indipendenti del settore, nel corretto solco dei due pilastri che danno ragione e senso agli aiuti di stato in deroga concessi al settore: eccezione culturale e diversità culturale, aggiungendone una terza e nuova, l’eccezione industriale”.