Tra i turisti che passeranno la notte in strutture ricettive, gli italiani dovrebbero essere 5,5 milioni. E ben 4,5 milioni gli stranieri. Con gli italiani orientati in prevalenza verso mare, montagna e terme; gli stranieri (in particolare gli extra-europei) attratti da città e borghi d’arte. A integrare queste scelte le attività esperienziali e la ricerca (non solo da parte straniera) delle proprie radici familiari, il cosiddetto turismo ancestrale. Il pernotto medio degli italiani si fermerà a tre notti, mentre sarà di quattro notti il pernotto dei turisti stranieri. La spesa complessiva, diretta e indiretta, dovrebbe ammontare a 3,5 miliardi di euro.
Due terzi dei turisti opteranno per gli alberghi e un terzo per le sempre più diffuse strutture extra-alberghiere: Bed&Breakfast i preferiti in riva al mare e in città e borghi d’arte, agriturismi e campeggi per quanti prediligono l’aria aperta. Il ritorno dei turisti stranieri in Italia è trainato, per quanto riguarda l’Europa, prima di tutto dai vacanzieri provenienti da Germania, Francia e Regno Unito. L’euro debole sta calamitando verso l’Italia anche molti turisti extra-europei: i viaggiatori partiti dagli Stati Uniti d’America sembrano avviati a superare ogni risultato precedente.
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