Coldiretti: “Recovery spinge la ripresa di edilizia rurale, borghi e piccoli Comuni”

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ROMA – Lo stanziamento di 600 milioni di euro per interventi di restauro e di riqualificazione dell’edilizia rurale e storica è una svolta per sostenere la tendenza degli italiani a tornare a vivere nei borghi dove godere di spazi di libertà più ampi con una maggiore sensazione di sicurezza e benessere nel tempo della pandemia. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare la misura per la tutela e la valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale contenuta nell’ambito “Turismo e cultura” della missione uno del Recovery Plan.

Si tratta di un’occasione anche per alleggerire la pressione demografica sui grandi centri urbani senza un ulteriore consumo di suolo e il rischio di cementificazione in un territorio già fragile. La misura ha dunque un valore storico, culturale, paesaggistico ma anche urbanistico perché – sottolinea la Coldiretti – aiuta a ridurre i rischi di assembramento e la pressione abitativa nelle città. Con la grande spinta verso lo smart working, il distanziamento e le limitazioni agli spostamenti – sottolinea la Coldiretti – l’emergenza Covid ha stravolto le abitudini sociali e lavorative degli italiani che sono tornati a guardare le campagne fuori dalle città non solo come meta per gite fuori porta ma anche come residenza fissa, tanto che il mercato immobiliare delle case in zone rurali o in piccoli borghi sta iniziano a dare i primi segni di ripresa”.