Colletti (M5S), disegno di legge di riforma della giustizia tributaria

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ROMA – “Una proposta di legge che nasce dall’esigenza di riformare la giustizia tributaria. Il sistema, a detta di molti, necessità di maggior specializzazione e professionalità dei magistrati, di una semplificazione di tutto il funzionamento e delle procedure, di assicurare tempi ragionevoli della durata dei processi e di ridurre il numero dei contenziosi, abnorme, che approdano fino alla Corte di Cassazione”: sono le parole del deputato Andrea Colletti (M5S) a seguito della presentazione del suo disegno di legge di riforma della giustizia tributaria.

“Oggi si impone, pertanto, una riforma organica di razionalizzazione, per un migliore e più efficiente esercizio della giustizia tributaria nella direzione della semplificazione, nel rispetto dei princìpi di terzietà del giudice e di indipendenza della magistratura. I punti caratterizzanti questa mia proposta di riforma riguardano la soppressione delle vigenti commissioni tributarie provinciali e regionali, l’attribuzione delle attuali competenze in materia al giudice ordinario, la previsione di magistrati ordinari specializzati a tempo pieno, l’assunzione di un contingente di 800 magistrati ordinari che potranno essere utili non solo per le future sezioni specializzate ma anche per tutto il settore civile”, sottolinea Colletti.

“Il fine della proposta di legge è di ricondurre il giudice speciale tributario nell’alveo della giurisdizione ordinaria per riconoscere piena dignità al processo tributario, accelerando la sua parificazione con quello civile, nel comune interesse del fisco e del contribuente. Questa riforma prosegue in un percorso legislativo costituzionalmente orientato al giusto processo, nel rispetto dei princìpi del contraddittorio e della «parità delle armi» tra le parti”, tiene a ribadire Colletti.

“Le sezioni specializzate in materia tributaria opereranno in primo grado per i procedimenti di competenza e in secondo grado, presso la corte di appello. La sentenza che definisce tale procedimento potrà essere impugnata dinanzi alla Corte di cassazione per i motivi di legittimità già previsti dalla legislazione vigente. Il giudice di primo grado, per questioni di particolare complessità o per princìpi giuridici specifici, potrà rimettere la trattazione della causa al tribunale in composizione collegiale. L’impugnazione avverso la sentenza di primo grado dovrà essere presentata dinanzi alla corte di appello in composizione monocratica per cause di valore fino a euro 100.000 e in composizione collegiale soltanto per cause di valore superiore. Tutto ciò al fine di una maggiore celerità e per una semplificazione del procedimento”, specifica Colletti.

“Per quanto riguarda le regole del processo, si applicheranno gli articoli 702-bis e seguenti del codice di procedura civile relative al procedimento sommario di cognizione. Ciò consentirà la piena tutela del diritto fatto valere, prevedendo lo snellimento della trattazione dei procedimenti attraverso le necessarie modifiche alla normativa vigente in materia. Per gli aspetti organizzativi, il personale amministrativo addetto alle segreterie delle soppresse commissioni tributarie transiterà nei ruoli amministrativi dell’amministrazione giudiziaria. Con questa riforma si prevede anche l’assunzione di un contingente di 800 magistrati ordinari, reclutati mediante due distinte procedure concorsuali da indire nell’arco di dodici mesi. Per quanto riguarda le risorse necessarie, saranno utilizzate quelle rese disponibili a seguito della soppressione delle Commissioni tributarie e del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria”, conclude Colletti.