Comunali Roma, Gualtieri attacca la giunta Raggi sulla gestione dei monopattini

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ROMA – “L’amministrazione Raggi ha consentito la messa in strada di migliaia di monopattini senza avere un piano di regolamentazione, senza realizzare sufficienti infrastrutture di parcheggio, senza nessuna valutazione dell’impatto sulla città. A fronte di più di 10.000 mezzi autorizzati per lo sharing sono state realizzate piazzole per poche decine di posti. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: monopattini che corrono incontrollati ovunque e parcheggiati sui marciapiedi dove intralciano i pedoni ed in particolare le persone con disabilità (si pensi ai non vedenti). Le regole, che pur esistono, vengono facilmente eluse e sono quasi impossibili da controllare da parte delle forze di polizia: il casco obbligatorio per i minori, il giubbotto o bretelle retroriflettenti di notte, la guida a velocità ridotta (6km/h) sui marciapiedi e nelle aree pedonali, un solo conducente, il divieto di rilascio in determinate aree (sui marciapiedi, nelle aree di scarico e carico merci, sui posti riservati)”.

Lo afferma Roberto Gualtieri, candidato sindaco di Roma per il Pd. “Il Parlamento – aggiunge – ha in discussione modifiche per migliorare la regolamentazione, tra queste il divieto di percorrere i marciapiedi. Ma l’amministrazione deve riprendere il controllo della situazione. Occorre garantire l’equilibrio tra gli interessi economici degli operatori, l’opportunità di sviluppo della micromobilità, la sicurezza delle utenze deboli, il decoro urbano e la convivenza con tutti coloro che vivono la città. Regole più stringenti e più chiare, informazione, sensibilizzazione, maggiore responsabilizzazione degli operatori, parcheggi, controllo e alla fine sanzioni. Tutte misure per le quali l’attuale amministrazione è risultata assente”.

E conclude: “Tra le regole certe è indispensabile pensare all’abbassamento della velocità da 25 a 20 km/h. È inoltre necessario un controllo maggiore sulla moltitudine di mezzi privati che sono stati venduti. Molti di questi, infatti, non sono conformi alle prescrizioni del decreto, in quanto spesso hanno una potenza nominale superiore ai 500W e diventano quindi un pericolo per chi li guida e per gli altri. Attraverso un controllo maggiore si può garantire la sicurezza di un mezzo che ha dimostrato di essere apprezzato dai cittadini ma che deve essere trattato come un veicolo e non come un giocattolo”.