“Grazie all’efficace azione svolta dalla delegazione italiana, che ha accolto le nostre sollecitazioni – ha sottolineato Giansanti – tutte le indicazioni geografiche continueranno ad essere riconosciute e tutelate anche dopo il recesso britannico”.
“Per quanto riguarda le future relazioni tra l’UE e il Regno Unito – ha aggiunto il presidente della Confagricoltura – è di grande rilievo l’impegno bilaterale a garantire la libera circolazione di tutte le merci senza tariffe e restrizioni quantitative. Prevista anche la protezione delle rispettive indicazioni geografiche”.
Resta l’incertezza legata all’esito del voto parlamentare nel Regno Unito.
“In caso di bocciatura dei testi concordati a Bruxelles – ha concluso Giansanti – ogni iniziativa dovrà essere considerata per scongiurare l’uscita del Regno Unito senza un accordo. Il ritorno dei dazi e dei controlli doganali dal 30 marzo prossimo avrebbe pesanti conseguenze per l’economia nel Regno Unito e a livello europeo”.
Confagricoltura ricorda che quello del Regno Unito è il quarto mercato di sbocco per il “Made in Italy” agroalimentare con un fatturato annuo di circa 3,5 miliardi di euro. L’incidenza dei prodotti a indicazione geografica e di qualità si attesta attorno al 30 per cento del totale.
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