“In quella ‘marcia’ del 1922 – ha sottolineato l’ex presidente del Consiglio – quello che stava succedendo fu sottovalutato da molti. Non perdiamo mai di vista che c’è una marcia che è e sarà sempre più forte di quella che fece precipitare il nostro Paese verso la dittatura, la fine delle libertà, l’orrore delle leggi razziali e della guerra. Una marcia per cui chi è venuto prima di noi ha sacrificato la sua vita. Una marcia che non dobbiamo mai interrompere: quella per l’affermazione completa e quotidiana dei diritti, dei principi e dei valori della nostra Costituzione. Non bisogna mai rallentare questo cammino, mai abbassare la guardia”.
“Solo così – ha concluso Conte – sarà possibile sradicare sul nascere qualsiasi seme di odio e intolleranza, di arroganza e di violenza del potere”.
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