Coronavirus in Italia: il 29 marzo 756 decessi, +3.851 contagiati [VIDEO]

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I dati sono stati ufficializzati dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Dottor Angelo Borrelli, nella conferenza stampa del 29 marzo 2020

ROMA – Si è conclusa da poco la Conferenza stampa del Capo del Dipartimento della Protezione Civile del 29 marzo 2020 che ci aggiorna su quelli che sono i dati giornalieri, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi, ricoverati, con particolare attenzione a quelli che sono in terapia intensiva o sub-intensiva) e morti con Coronavirus e sull’attività svolta per fronteggiare questa terribile epidemia. C’é il Dottore Angelo Borrelli, rientrato dopo la febbre che lo aveva colpito i giorni scorsi.

Oggi i guariti sono stati 646, 13.030 in totale. Ci sono stati 3.851 casi in più e il numero dei positivi é salito a 74.456 di cui 3.906 sono in terapia intensiva, 27.386 ricoverati e gli altri in isolamento domiciliare. I decessi odierni sono 756.

Vediamo i punti salienti della conferenza stampa.

Continuano le attività di trasferimento dei pazienti in terapia intensiva dagli ospedali lombardi presso altre strutture, italiane e non: ad oggi sono 92 (52 Covid e 40 non Covid). Otto di questi sono stati trasferiti in Germania: 2 da Bergamo a Norimberga. gli altri sei da Cremona a Colonia.

Ha voltuto ringraziare Rama dell’Albania, che ha dimostrato un rapporto di vicinanza, non solo geografico, al nostro Paese.

Sono 13.302 volontari impegnati nelle attività di assistenza alla popolazione. cui si aggiungono Forze Armate, Polizia e Personale sanitario. Le tende pre-triage sono 754 più le 151 all’ingresso degli istituti penitenziari.

Alta la domanda di infermieri da destinare agli ospedali delle zone più colpite, quasi 10mila; la maggior parte delle domande proviene da Lazio, Lombardia e Campania.

Borrelli ha chiuso informando che circolano fogli con la falsa intestazione del Ministero dell’Interno e che vanno segnalati alle Forze dell’Ordine. Ha fatto un augurio di pronta guarigione a tutti gli operatori sanitari che si sono ammalati sul campo.