Coronavirus in Italia, i dati del giorno 19 maggio 2020: +813 nuovi casi

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covid19 martedì

Il bollettino del 19 maggio 2020 parla di 813 nuovi casi e da una decrescita di 1.424 ricoverati, 33 in terapia intensiva; 162 morti

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, martedì 19 maggio 2020, andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile, che saranno preceduti a tutti gli aggiornamenti della giornata.

DATI COVID-19 IN ITALIA IL 18 MAGGIO

Nel giorno in cui sono state annunciato l’allentamento delle misure restrittive, il totale delle persone che hanno contratto il virus era di 225.886, con un incremento rispetto a domenica di 451 nuovi casi. Il numero di positivi era di 66.553, con una decrescita di 1.798 assistiti. Tra i positivi, 749 erano in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 13 pazienti. 10.207 persone erano ricoverate con sintomi, con un decremento di 104 pazienti. 55.597 persone, pari all’84% degli attualmente positivi, erano in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. I deceduti erano 99 e hanno portano il totale a 32.007. Il numero complessivo dei dimessi e guariti é salito invece a 127.326, con un incremento di 2.150 persone.

STATISTICHE PER REGIONE

Nel dettaglio, i positivi erano 27.073 in Lombardia, 9.874 in Piemonte, 5.525 in Emilia-Romagna, 4.004 in Veneto, 2.573 in Toscana, 2.339 in Liguria, 3.826 nel Lazio, 2.315 nelle Marche, 1.673 in Campania, 1.995 in Puglia, 248 nella Provincia autonoma di Trento, 1.539 in Sicilia, 621 in Friuli Venezia Giulia, 1.413 in Abruzzo, 307 nella Provincia autonoma di Bolzano, 77 in Umbria, 380 in Sardegna, 60 in Valle d’Aosta, 401 in Calabria, 217 in Molise e 93 in Basilicata.

VACCINO

La società statunitense di biotecnologia Moderna ha annunciato che i primi risultati della sua sperimentazione sul vaccino per il Coronavirus sono stati positivi: le persone che si sono sottoposte alla sperimentazione hanno sviluppato anticorpi in modo del tutto simile ai pazienti Covid-19 guariti.

IL MINISTERO DELLA SALUTE SMENTISCE FAKE NEWS

L”azione del ministero della Salute per smentire le bufale circolanti in rete e sui social prosegue.Ecco le fake news confutate questa settimana sulla base delle evidenze scientifiche attualmente disponibili.

1) La barba in sé non espone ad un rischio maggiore di contrarre il nuovo Coronavirus. Ovviamente va curata la sua igiene e va regolata la mascherina, quando la si indossa, in modo che aderisca bene al viso, ma non vi sono attualmente evidenze che tagliarsi la barba aiuti ad evitare il contagio da SARS-CoV-2. Le notizie diffuse a riguardo nelle ultime settimane nascono dall’affrettata interpretazione di un’infografica del 2017 del Centers for Disease Control and Prevention (CDC) americano, dedicata alla sicurezza sul lavoro, per il corretto utilizzo delle mascherine in generale. Le relative indicazioni del CDC si riferiscono all’uso corretto dei presidi medici, mettendo a confronto 36 tipologie di rasatura, 18 delle quali vengono sconsigliate perché potrebbero rendere inefficace il funzionamento della mascherina.

2) Si raccomanda di non spruzzare o lavare parti del corpo con la candeggina perché l’ipoclorito di sodio può causare irritazioni e danni alla pelle e agli occhi ed esporre al rischio di inalazioni a concentrazioni nocive per la salute. La candeggina va utilizzata nella diluizione adeguata per disinfettare le superfici e non la pelle. É importante ricordare anche di tenere la candeggina fuori della portata dei bambini. Il modo migliore per proteggersi dal nuovocoronavirus è lavarsi le mani frequentemente con acqua e sapone, o con soluzioni a base alcolica, e rispettare le distanze di sicurezza.

3) Non bere metanolo ed etanolo, che sono velenosi e possono provocare gravi danni all’organismo. Sono utilizzati in alcuni prodotti per la pulizia per eliminare il virus dalle superfici, ma non vanno ingeriti.

4) Non ci sono attualmente evidenze scientifiche che il freddo protegga dall’infezione da nuovo Coronavirus.

5) L’acqua potabile può trasmettere il nuovo Coronavirus. I metodi convenzionali di trattamento dell’acqua che utilizzano filtrazione e disinfezione, come quelli della maggior parte dei sistemi municipali di acque potabili, sono efficaci nell’abbattimento del virus. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) evidenzia che non sono necessarie misure di prevenzione e controllo aggiuntive rispetto alle pratiche di gestione delle acque destinate al consumo umano già adottate in Europa.

FASE 2

Da ieri in tutte le Regioni hanno riaperto negozi al dettaglio, parrucchieri ed estetisti, bar, ritoranti, pizzerie, rosticcerie. In Liguria e in Sardegna anche le spiagge. Liguria e Sicilia hanno disposto l’uso della mascherina obbligatoria.

SPETTACOLI DAL VIVO

Il nuovo DPCM ha dosposto che dal 15 giugno riapriranno anche teatri e cinema e riprenderanno gli spettacoli dal vivo, con e seguenti modalità.

  • Bisogna mantenere sempre il distanziamento interpersonale, anche tra gli artisti.
  • Misurazione della temperatura corporea agli spettatori, agli artisti, alle maestranze e a ogni altro lavoratore nel luogo dove si tiene lo spettacolo, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 gradi.
  • Utilizzo obbligatorio di mascherine per gli spettatori.
  • Utilizzo di idonei dispositivi di protezione individuale da parte dei lavoratori che operano in spazi condivisi e/o a contatto con il pubblico.
  • Deve esserci un’adeguata periodica pulizia e igienizzazione degli ambienti chiusi e dei servizi igienici, anche tra i diversi spettacoli della giornata.
  • Adeguata aereazione naturale e ricambio d’aria e rispetto delle raccomandazioni concernenti sistemi di ventilazione e di condizionamento.
  • Ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani, soprattutto vicino a tastiere e sistemi touch per il pagamento.
  • Divieto del consumo di cibo e bevande e della vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari in occasione degli eventi e durante lo svolgimento degli spettacoli.
  • Viene previsto anche l’utilizzo della segnaletica per far rispettare la distanza fisica di almeno 1 metro anche presso le biglietterie e gli sportelli informativi, nonché all’esterno dei luoghi dove si svolgono gli spettacoli.
  • Regolamentazione dell’utilizzo dei servizi igienici in maniera tale da prevedere sempre il distanziamento sociale nell’accesso.
  • Limitazione dell’utilizzo di pagamenti in contanti.
  • Vendita dei biglietti e controllo dell’accesso, ove possibile, con modalità telematiche, anche al fine di evitare aggregazioni presso le biglietterie e gli spazi di accesso alle strutture.
  • Comunicazione agli utenti, anche tramite l’utilizzo di video, delle misure di sicurezza e di prevenzione del rischio da seguire nei luoghi dove si svolge lo spettacolo.

I DATI COVID DEL 19 MAGGIO

Alle 18 la Protezione civile ci ha aggiornato nuovamente su quelli che sono stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi, ricoverati, con particolare attenzione a quelli che sono in terapia intensiva o sub-intensiva).

Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 19 maggio, il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 226.699, con un incremento rispetto a ieri di 813 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 65.129, con una decrescita di 1.424 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi, 716 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 33 pazienti rispetto a ieri. 9.991 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 216 pazienti rispetto a ieri. 54.422 persone, pari all’84% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 162 e portano il totale a 32.169. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 129.401, con un incremento di 2.075 persone rispetto a ieri.

Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 27.291 in Lombardia, 9.635 in Piemonte, 5.330 in Emilia-Romagna, 3.754 in Veneto, 2.323 in Toscana, 2.264 in Liguria, 3.786 nel Lazio, 2.128 nelle Marche, 1.518 in Campania, 1.941 in Puglia, 204 nella Provincia autonoma di Trento, 1.524 in Sicilia, 600 in Friuli Venezia Giulia, 1.389 in Abruzzo, 308 nella Provincia autonoma di Bolzano, 66 in Umbria, 341 in Sardegna, 49 in Valle d’Aosta, 382 in Calabria, 212 in Molise e 84 in Basilicata.