Coronavirus in Italia: dati bollettino del 29 gennaio 2021: +13.574 nuovi casi

186

coronavirus venerdì

Situazione contagi in Italia del 29 gennaio 2021 tra preoccupazioni per le varianti e attesa per il report dell’Istituto Superiore di Sanità

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, venerdì 29 gennaio 2020 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile. Alle 17 la Protezione Civile ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi), decessi e rapporto tra positivi e tamponi.

Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 13.574 (14.372 ieri) su 268.750 (275.179 ieri) tamponi. 20.397 (-381) ricoverati con sintomi e 2.270 (-18) in terapia intensiva. I decessi erano 477 e hanno portato il totale a 87.858.

SITUAZIONE VACCINI

Stando al report del Commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, aggiornato alle 14 di ieri, sono 1.653.027 le dosi di vaccino finora somministrate in Italia, pari al 71,3% delle 2.319.135 dosi consegnate. La somministrazione ha interessato 1.116.529 donne e 616.612 uomini. Le persone che hanno già ricevuto anche la seconda dose sono 338.067. Nel dettaglio, le dosi sono state somministrate a 1.116.529 operatori sanitari, 363.882 unità di personale non sanitario, 158.402 ospiti di strutture residenziali e 14.214 over 80.

Fondazione Gimbe fa presente che, a causa dei ritardi nelle consegne delle dosi di vaccino, solo il 14% degli italiani riuscirà a essere vaccinato entro aprile, sottolineando anche che 350.548 dosi sono state somministrate a “personale non sanitario”, una fascia non prevista dal Piano vaccinale. Intanto, la Germania si é raccomandata che il vaccino “Astrazeneca”, che dovrebbe essere approvato dall’Agenzia del Farmaco nella giornata di oggi, sia somministrato solo a chi ha meno di 65 anni.

Matteo Bassetti, Direttore del Reparto Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, invita a non farsi sopraffare dal pessimismo: “Oggi abbiamo numerose varianti, ma le tre più note sono: inglese, sudafricana e brasiliana, tutte molto più contagiose. La sudafricana per esempio si concentra maggiormente nella saliva e per questo risulta più contagiosa.-scrive sui social- I vaccini funzionano anche sulle varianti, come dimostra il caso di Israele, dove l’immunizzazione di gran parte della popolazione ha fatto calare la curva del contagio. Anche il Regno Unito ha visto un 35% di decremento nei contagi a fronte delle vaccinazioni del 10 % della popolazione. Sto vedendo una profonda rassegnazione sulla vaccinazione, cerchiamo di non farci sopraffare da questa rassegnazione, dobbiamo restare ottimisti. Rimango convinto che potrebbe essere utile aprire al vaccino russo dopo averlo attentamente valutato da parte degli enti preposti per sicurezza ed efficacia. Abbiamo bisogno di più vaccini. Anziché denunciare chi li produce bisognerebbe trovare il modo di averne di più e di diversi”.

ATTESO IL CAMBIO DI COLORE PER ALCUNE REGIONI

Oggi, come avviene di consueto il venerdì, sarà pubblicato il nuovo monitoraggio settimanale dell’Istituto superiore di sanità sulla situazione epidemiologica nelle singole Regioni italiane. Conseguentemente, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà l’ordinanza sulla base della quale alcuni territori entreranno in un’area di colore diverso. Da domenica prossima molte Regioni, attualmente in zona arancione, potrebbero passare  in zona gialla. Tra queste Liguria, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Abruzzo e Calabria potrebbero passare in area gialla mentre Lazio e Lombardia dovrebbero restare arancioni perché i quindici giorni necessari per migrare ad un’area di rischio più basso scadono il 31 gennaio, Puglia, Umbria: e Sardegna probabilmente resteranno in arancion. per lo stesso motivo Sicilia e Bolzano: dovrebbero restare zona rossa

Attualmente in zona gialla ci sono Basilicata, Campania, Molise, Toscana e la provincia autonoma di Trento: tre queste sono Molise e Trento potrebbero subire un “aggravamento” della situazione. Nessuna Regione ha dati così positivi per entrare in zona bianca, che richiede tre settimane consecutive un indice Rt inferiore a 1, un rischio basso e un’incidenza settimanale inferiore ai 50 casi ogni 100mila abitanti.

Stando ad indiscrezioni, però, pare che l’orientamento della cabina di regia sia quello di confermare ancora per una settimana la fascia arancione per Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle d’Aosta.

Il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini ha chiesto al ministro Speranza un intervento a tutela delle Regioni e delle Provincie autonome, temendo ripercussioni “in termini di immagine” e di “ricadute negative, in particolare per il comparto turistico”.

LA SITUAZIONE NEL MONDO

Nel mondo sono oltre 100milioni i contagiati. Nel Regno Unito il Premier Boris Johnson ha annunciato il prolungamento del lockdown. In Francia, dove la pressione negli ospedali é altissima, il Governo starebbe pensando ad un terzo lockdown totale visto che il coprifuoco alle 18 non starebbe sortendo gli effetti dovuti e sperati. In Russia, invece, nonostante i 3mila casi giornalieri, si é prossimi a riaprire tutto-

IL BOLLETTINO DEL 28 GENNAIO

Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 14.372 (ieri 15.204) su 275.179 (293.770 ieri) tamponi: tasso di positività del 5,7%. 20.778 (-383) ricoverati con sintomi e 2.288 (-44) in terapia intensiva. I decessi erano 492 e hanno portato il totale a 87.381. Aumenta il numero di guariti e dimessi: +17.220 per un totale di 1.953.509 dall’inizio della pandemia. Scende il numero di persone attualmente positive al virus, –3.352 da ieri per un totale di 474.617.

Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, il numero complessivo dei positivi era di: 64.642 nel Lazio, 63.589 in Campania, 52.348 in Puglia, 49.839 in Lombardia, 47.539 in Emilia Romagna, 46.176 in Sicilia, 38.964 in Veneto, 16.353 in Sardegna, 14.540 a Bolzano, 12.484 in Piemonte, 11.360 in Friuli Venezia Giulia, 10.066 in Abruzzo, 9.078 in Calabria, 9.027 nelle Marche, 8.674 in Toscana, 6.927 in Basilicata, 5.303 in Umbria, 4.246 in Liguria, 2.163 a Trento, 1.036 in Molise, 263 in Valle d’Aosta.