Coronavirus in Italia, bollettino del giorno 5 settembre 2020

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covid sabato

Il bollettino del 5 settembre 2020 parla di 1.695 nuovi casi, 1.620 ricoverati, 121 quelli in terapia intensiva; 16 decessi

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, sabato 5 settembre andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile, che saranno preceduti a tutti gli aggiornamenti della giornata.

DATI COVID-19 IN ITALIA IL 4 SETTEMBRE

Il bollettino del 4 settembre 2020 parla di 1.733 nuovi casi, 1.607 ricoverati, 121 quelli in terapia intensiva, 28371 in isolamento domiciliare; 11 decessi.

I NUMERI REGIONE PER REGIONE

Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, le persone positive nelle Regioni erano: 7.699 in Lombardia, 3.189 in Emilia Romagna, 1.648 in Piemonte, 3.688 nel Lazio, 2.780 in Veneto, 673 in Liguria, 341 nelle Marche, 1.284 in Sicilia, 471 in Abruzzo, 209 a Bolzano, 412 in Friuli Venezia Giulia, 1.086 in Puglia, 313 in Calabria, 230 a Trento, 1.817 in Toscana, 2.731 in Campania, 1.010 in Sardegna, 327 in Umbria, 78 in Molise, 108 in Basilicata, 35 in Valle d’Aosta.

MONITORAGGIO ISS PERIODO 24-30 AGOSTO

I dati del monitoraggio settimanale sulla diffusione del Covid in Italia dell’Iss e Ministero della Salute relativo al periodo 24-30 agosto, aggiornato al primo settembre rilevano una “Transizione al momento in progressivo peggioramento” con un “aumento da cinque settimane consecutive”. “Anche in questa settimana – si legge – si rileva una trasmissione diffusa del virus su tutto il territorio nazionale che provoca focolai anche di dimensioni rilevanti e spesso associati ad attività ricreative che comportano assembramenti e violazioni delle regole di distanziamento fisico sia sul territorio nazionale che all’estero”. “Si assiste pertanto – prosegue – alla successiva importazione di casi e ad una ulteriore trasmissione locale (anche al rientro dopo periodi di vacanza)”.

Forte abbassamento dell’età mediana della popolazione che contrae l’infezione, scesa a 32 anni. L’indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui casi sintomatici e riferito al periodo 13-26 agosto 2020, è pari a 1.18. “Questo indica che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da stato estero, vi è stato un aumento del numero di casi sintomatici contratti localmente e diagnosticati nel nostro Paese”.

BASSETTI: “IMPORTANTE AGGIORNARE LE LINEE GUIDA ITALIANE”

Scrive su Facebook il Professor Matteo Bassetti, Direttore del Reparto Malattie Infettive del Policlico San Martino di Genova: “Perché in Italia ancora due tamponi negativi per tornare “normale”? Sarebbe importante che il Ministero della Salute adeguasse le linee guida italiane a quelle del CDC americano e dell’OMS per il termine dell’isolamento domiciliare nei pazienti affetti da Covid-19 (non ospedalizzati) o con tampone positivo al SARS-CoV-2.

In Italia questa è la raccomandazione da seguire:
– L’isolamento domiciliare obbligatorio per i soggetti COVID positivi si estende fino a negativizzazione comprovata da due tamponi negativi effettuati a 24-48 ore di distanza dopo un periodo di almeno 14 giorni dalla risoluzione dei sintomi.
Esiste una crescente evidenza per valutare la fine dell’isolamento domiciliare mediante l’uso di una strategia basata sui sintomi.
Il CDC americano raccomanda il termine dell’isolamento domiciliare per persone sintomatiche affette da Covid-19:
• Almeno 10 giorni dopo l’inizio dei sintomi e
• Almeno 24 ore dalla cessazione della febbre senza l’uso di farmaci anti-piretici e
• Miglioramento degli altri sintomi
Il CDC raccomanda il termine dell’isolamento domiciliare per persone asintomatiche (che non hanno mai avuto sintomi) per COVID-19, ma con tampone positivo al SARS-CoV-2:
• 10 giorni dopo il tampone positivo effettuato mediante RT-PCR test per SARS-CoV-2 RNA
Il doppio tampone negativo, come lasciapassare al ritorno in comunità, potrebbe essere riservato unicamente in soggetti gravemente immunocompromessi, se consigliato dall’infettivologo

La attuale strategia italiana comporta un utilizzo eccessivo e non mirato della capacita’ di effettuare test per l’identificazione di nuovi casi di persone contagiate dal SARS-CoV-2, nonche’ scoraggia le persone, sintomatiche e non, a sottoporsi a test diagnostici vista impossibilita’ di preventivare ragionevolmente una fine dell’isolamento domiciliare. Come e’ noto, il test mediante tampone RT-PCR per SARS-CoV-2 RNA, puo’ rilevare ed amplificare particelle di materiale genetico del virus anche a distanza di notevole tempo dalla fine dell’infezione attiva, cioe’ risultare positivi in soggetti che non sono piu’ ne’ malati ne’ contagiosi.

Queste raccomandazioni possono portare un numero imprecisato di persone appartenenti alle fasce più produttive lontano dalla vita sociale e produttiva, in un momento in cui l’economia sta faticando a riprendersi, dopo una crisi numericamente senza precedenti”.

SITUAZIONE VACCINO

Gli alti funzionari dell’organo esecutivo dell’Ue hanno dichiarato che entro due mesi potrebbe essere pronto il vaccino noto come Oxford. L’Oms, dal canto suo, ha fatto sapere che non approverà mai un vaccino contro il Coronavirus che non sia efficace e sicuro.

I DATI COVID DEL 5 SETTEMBRE

Alle 18 il Ministero della Salute ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi, ricoverati, con particolare attenzione a quelli che sono in terapia intensiva o sub-intensiva).

Il bollettino del 5 settembre 2020 parla di 1.695 nuovi casi, 1.620 ricoverati, 121 quelli in terapia intensiva, 29.453 in isolamento domiciliare; 16 decessi.