Coronavirus in Italia: dati bollettino del 28 gennaio 2021: +14.372

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coronavirus covid-19 giovedì

Situazione contagi in Italia del 28 gennaio 2021: gli esperti invitano alla prudenza e mostrano qualche preoccupazione per le nuove varianti

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, giovedì 28 gennaio 2020 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile. Alle 17 la Protezione Civile ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi), decessi e rapporto tra positivi e tamponi. Nell’attesa vediamo cosa é successo nelle ultime ore.

Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 14.372 (ieri 15.204) su 275.179 (293.770 ieri) tamponi: tasso di positività del 5,7%. 20.778 (-383) ricoverati con sintomi e 2.288 (-44) in terapia intensiva. I decessi erano 492 e hanno portato il totale a 87.381.

Da Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, intervenuto in apertura dei lavori del XXII Congresso Nazionale di NeuroPsicoFarmacologia, arriva la raccomandazione a continuare a comportarsi con prudenza perché l’epidemia è ancora presente e non se ne è andata. Il Servizio Sanitario Nazionale ha mostrato i primi segni di criticità e anche sulle terapie intensive non siamo in una situazione tranquilla.

Gianni Rezza, direttore della Prevenzione del ministero della Salute, alla presentazione del Consorzio per lo studio genetico di SarsCov2, si é detto preoccupato per la presenza nel nostro Paese delle varianti, in particolare quella brasiliana, che, secondo recenti studi, pare potrebbero limitare la risposta del vaccino anche se non minarne del tutto l’efficacia. Per questo l’Italia deve essere pronta a sequenziare il virus SarsCov2, a fronte delle sue varianti, anche ai fini di misure di contenimento.

SITUAZIONE VACCINI

L’Agenzia del farmaco Ue (Ema) ha confermato che nella settimana in corso prenderà una decisione sul vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Potrebbe, invece, essere distribuito in estate il vaccino  italiano di ReiThera: se le procedure e i test di sicurezza ed efficacia sul siero dovessero andare buon fine, dovrebbe essere disponibile a settembre.

Stando al report del Commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, aggiornato alle 16 di ieri, sono 1.575.258 le dosi di vaccino contro il Covid-19 finora somministrate in Italia, il 74.1% del totale delle 2.127.255 dosi consegnate. La somministrazione ha riguardato 988.271 donne e 586.987 uomini. Le persone che hanno ricevuto anche la seconda dose sono 270.269. Nel dettaglio, le dosi sono state somministrate a 1.057.675 operatori sanitari, 350.548 unità di personale non sanitario, 152.993 ospiti di strutture residenziali e 14.042 over 80.

ECCO LE REGIONI CHE POTREBBERO CAMBIARE COLORE

C’é attesa per i nuovi dati del report settimanale dell’Istituto Superiore della Sanità, in uscita venerdì 29 gennaio, sulla base dei quali saranno stabiliti i nuovi colori delle Regioni. La Basilicata é l’unica Regione che potrebbe aspirare ad entrare in zona bianca, prevista per aree con un Rt inferiore a 1 e un’incidenza settimanale della malattia inferiore a 50 casi per 100mila abitanti nella settimana. In questa zona non sono previste limitazioni:; é richiesto soltanto di continuare a praticare il distanziamento fisico e indossare la mascherina.

Da domenica scorsa quattordici Regioni sono in zona arancione: Calabria, Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle d’Aosta. A queste si sono aggiunte la Sardegna e la Lombardia. La Liguria, con Rt medio sotto 1 e rischio complessivo basso, punta a passare in zona gialla, dove già si trovano Campania, Basilicata, Molise e Toscana e Provincia autonoma di Trento.

La Sicilia, attualmente in zona rossa, aspira invece a colorarsi di arancione. L’Unione Europea ha istituito una “zona rosso scuro” per le zone ad altissimo rischio, con più di 500 contagi su 100 mila abitanti negli ultimi 14 giorni, specificando al contempo che diversi Paesi  presentano zone che rientrano nella categoria: tra queste ci sarebbero aree di Spagna e Portogallo, e alcuni territori di Italia, Francia, Germania, Paesi Scandinavi. In particolare sarebbero quattro le Regioni italiane che potrebbero passare in zona rosso scuro:  Emilia-Romagna, Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Provincia Autonoma di Bolzano.

IL RITORNO A SCUOLA DEGLI ULTIMI STUDENTI

Lunedì 1° febbraio dovrebbero rientrare in classe gli alunni delle superiori anche delle ultime Regioni che continuano finora hanno applicato la didattica a distanza al 100%. in Puglia si dovrebbe tornare in presenza al 50%, in Campania dovrebbero tornare in classe gli studenti delle scuole superiore. Ritorno tra i banche anche per Friuli Venezia Giulia e Sardegna, Basilicata e Calabria.

LA SITUAZIONE NEL MONDO

Nel mondo sono oltre 100milioni i contagiati. Nelle ultime ventiquattro ore il Regno Unito ha registrato 1.725 decessi legati al Covid-19, il secondo numero più alto dall’inizio della pandemia. Il governo francese starebbe pensando ad un terzo lockdown visto che il coprifuoco alle 18 non sta sortendo gli effetti dovuti.

IL BOLLETTINO DEL 27 GENNAIO

Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 15.204 su 293.770 tamponi: tasso di positività del 5,7%. 21.161 ricoverati con sintomi e 2.352 in terapia intensiva. I decessi erano 467 e hanno portato il totale a 86.889. 454.456 e gli attualmente positivi 477.969. Aumenta ancora il numero di pazienti guariti e dimessi: sono 1.936.289 in totale, +19.172 da ieri.

Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, il numero complessivo dei positivi era di: 62.995 in Campania, 64.903 nel Lazio, 53.443 in Puglia, 49.038 in Lombardia, 48.106 in Emilia Romagna, 47.030 in Sicilia, 41.345 in Veneto, 16.548 in Sardegna, 14.244 a Bolzano, 12.401 in Piemonte, 11.392 in Friuli Venezia Giulia, 10.076 in Abruzzo, 9.373 in Calabria, 8.986 nelle Marche, 8.405 in Toscana, 6.950 in Basilicata, 5.129 in Umbria, 4.245 in Liguria, 2.068 a Trento, 1.022 in Molise
270 in Valle d’Aosta.