Coronavirus, dagli Usa un farmaco che blocca le infiammazioni ai polmoni

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Il prof. Giordano, direttore dello Sbarro Health Research Organization – Philadelphia a Tv2000: “Si chiama Gimsilumab è un anticorpo monoclonale. Reclutati già 200 pazienti. Abbiamo anche scoperto legame tra Covid-19 e inquinamento”

PHILADELPHIA – “Ci sono dei farmaci interessanti. Nella nostra università stiamo sperimentando un farmaco il Gimsilumab che è un anticorpo monoclonale. È uno dei farmaci più interessanti nella sperimentazione clinica perché ha capacità specifiche nell’andare a bloccare le infiammazioni polmonari quelle che vengono causate dal coronavirus. Sono stati reclutati 200 pazienti e questo farmaco, grazie alla mia trade union tra Usa e Italia, sarà sperimentato anche in Italia e annunciato la prossima settimana”.

Lo ha detto il direttore dello Sbarro Health Research Organization – Philadelphia, prof. Antonio Giordano, a Tv2000 in collegamento con il programma ‘Il mio medico’. Il prof. Giordano è uno dei più importanti scienziati al mondo coinvolto nella task force Usa contro il coronavirus e impegnato anche con l’Istituto superiore di sanità.

“É un farmaco specifico nel contrasto al Covid-19 – ha spiegato il prof. Giordano – ma come tutti i farmaci riesce a contrastare la sintomatologia o almeno quello che causa l’infezione virale. Su questo farmaco, che viene da un’azienda americana, c’è già un grandissimo interesse con le istituzioni italiane”.

“Il vaccino – ha aggiunto il prof. Giordano a Tv2000 – è un passo avanti importante. C’è legame importante tra privato e pubblico come avviene in America con Bill Gates che ha finanziato 8 dei 12 vaccini che si stanno sviluppando nel mondo di cui 2 a Philadelphia. Questi 2 vaccini già sono in fase 1 e sono stati reclutati 60 pazienti. Avremo presto dei risultati. I tempi però sono lunghi perché bisogna essere sicuri che non dia problematiche ai pazienti”.

“I test sierologici – ha proseguito il prof. Giordano – saranno molto importanti perché dimostra chi ha avuto un’esposizione al coronavirus. Ci sono anche i tamponi che dimostrano se c’è un’infezione in atto. Anche questi sono decisamente importanti per monitorare e poter seguire il corso del contagio. La notizia positiva in tutto questo è che abbiamo una certa conoscenza e il nostro nemico sconosciuto finalmente ha un volto. Da uno studio recente sappiamo inoltre che il virus non ha cambiato le sue caratteristiche e non muta. Questo è importante perché si stanno sviluppando delle armi scientifiche specifiche che andranno a frenare il virus”.

Il prof. Giordano a Tv2000 ha evidenziato una correlazione tra Covid-19 e inquinamento: “Negli Usa i primi lavori scientifici dimostrano che ci sia un legame tra Covid-19 e la presenza di particolato e delle criticità ambientali. Prima questa era un’ipotesi ora è una realtà scientifica. E questo lavoro lo sto iniziando a proporre anche in Italia”.