Diego Galdino presenta il suo nuovo romanzo “Bosco Bianco”

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Diego GaldinoCon Sperling&Kupfer fa il suo esordio pubblicando il romanzo “Il primo caffè del mattino” (di cui sono stati venduti anche i diritti cinematografici) e poi prosegue con “Mi arrivi come da un sogno”, “Vorrei che l’amore avesse i tuoi occhi”, “Ti vedo per la prima volta” e “L’ultimo caffè della sera”. Autore di successo internazionale, Diego Galdino è tradotto in otto paesi europei ed in Sudamerica. Ora torna con una storia d’amore bellissima “Bosco Bianco” di cui ne parliamo in intervista con lui, il famoso scrittore barista.

Senti Diego, perché scrittore-barista? I libri non saziano o l’amore per il caffè è tanto che diventa protagonista anche delle tue trame?

Ho iniziato a scrivere che ero un barista e ancora oggi mi sveglio alle quattro del mattino per scrivere le mie storie per poi andare ad aprire il Bar. Mi piace l’idea di poter dare a tutti i miei lettori sparsi per il mondo un posto dove potermi sempre trovare, per una dedica, una foto dietro al bancone, o per un caffè preparato dal sottoscritto.

“Bosco Bianco” è il tuo nuovo romanzo che racchiude vari tipi d’amore, quello per una donna, per un posto che è appunto la tenuta di Bosco Bianco affacciata sulla costiera amalfitana, l’amore per i figli, e quello supremo scevro da ogni pregiudizio. C’è un amore tra questi che ha mosso la tua ispirazione e ti ha condotto nella stesura del romanzo?

Sicuramente l’amore per le mie figlie, perché quando scrissi la storia di Bosco Bianco avevo appena divorziato e c’era in me la paura di non poter più vivermi le mie figlie come prima, il senso di colpa di non poter più dare loro il bacio della buonanotte, o abbracciarle dopo un brutto sogno. Quindi ho proiettato queste paure e questo senso di colpa sul protagonista della mia storia.

bosco bianco romanzoA chi hai pensato mentre scrivevi il romanzo? C’è un target che desideri particolarmente legga il romanzo e recepisca il messaggio che comunichi?

Quando scrivo racconto le mie storie con la speranza che siano lette da più persone possibili, perché penso che in un mondo come quello in cui viviamo oggi le belle storie non bastino mai. Le mie sono delle favole per adulti, non voglio mandare nessun messaggio con i miei libri, solo far capire che leggere, dopo fare l’amore, è una delle cose più belle che possa fare un essere umano.

Hai scelto di auto-pubblicare “Bosco Bianco”. Come mai questa scelta?

Con L’ultimo caffè della sera si è concluso il mio rapporto editoriale con il Gruppo Mondadori e per pubblicare Bosco Bianco con un editore di pari livello avrei dovuto aspettare la primavera del 2020, io invece ero convinto che questa storia meritasse di essere letta il prima possibile a qualsiasi costo, così ho deciso di anticipare i tempi autopubblicandolo, anche se poteva sembrare una scelta azzardata dato il mio curriculum editoriale, anche se ciò poteva significare che questo libro potesse essere acquistato solo online a differenza di tutti quelli precedentemente che si trovavano in bella mostra su tutti gli scaffali delle librerie d’Italia.

“Bosco Bianco” ha una copertina monocolore e priva di immagini diversamente dalle precedenti. Immagino sia una decisone completamente tua in riferimento al self-publishing. Questo piano di fucsia con soli il titolo ed il tuo nome, riflette la tua personalità lineare e semplice, che affonda le radici nelle sue passioni profonde senza bisogno di ornamenti ulteriori?

La scelta della copertina senza immagini è perché la protagonista di Bosco Bianco è questa tenuta leggendaria, quindi non volevo condizionare il lettore, volevo che ogni persona che si fosse trovato a leggere questa storia l’avesse fatto immaginando questo posto grazie solo alla propria ispirazione, lasciando ampio respiro alla fantasia.

Vivi a Roma ma lo scenario di “Bosco Bianco” ci porta sullo scenario della costiera amalfitana. Paesaggio stupendo che vince l’eterna Roma. Si tratta di una scelta puramente funzionale alla storia?

Penso che, da romano, l’unica cosa che può sorprendermi sia una bellezza naturale, perché per quanto possano essere bellissime tutte le altre città del mondo, Roma resta sempre Roma. Per questo ho pensato che l’unica cosa che poteva rivaleggiare in bellezza con Roma fosse un paesaggio naturale incredibilmente bello come la costiera amalfitana.

Oltre ad acquistare “Bosco Bianco” e godercelo, come potremmo ascoltare una tua presentazione? Sarai itinerante in librerie e appuntamenti?

Come ho già fatto per tutti gli altri miei romanzi, anche per Bosco Bianco ho iniziato a girare l’Italia per presentarlo ai miei lettori. Domenica 9 Giugno alle 15.30 sarò a Firenze per la manifestazione La città dei lettori, dove parteciperò ad una tavola rotonda sulla letteratura al femminile insieme ad autrici italiane molto importanti del genere romantico come Patrisha Mar, Felicia Kingsley e Daniela Volontè, poi il 29 giugno a Milano mi aspetta il primo festival dedicato ai romance, un evento molto importante a cui parteciperò con grande orgoglio ed entusiasmo.

Un grande complimento per la tua attività, per i successi raggiunti e che raggiungerai. Complimenti per la vocazione di scrittore e la sensibilità di dedicarti ad una tematica come l’amore.