Dpcm, Azzolina al Corriere: “C’era una cosa che ci stava a cuore: tutelare gli studenti più deboli”

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Lucia AzzolinaROMA – La ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera che è stata pubblicata stamani. All’esponente del governo viene fatto notare che da domani 2 milioni e mezzo di studenti delle scuole superiori faranno lezione da casa, mentre nelle zone rosse anche ragazzi e le ragazze di seconda e terza media saranno in Dad: «La situazione in tutta Europa è seria – dice Azzolina – le decisioni che abbiamo preso sono state difficili: persino lasciare le primarie e le secondarie di primo grado aperte nelle zone rosse non è stato semplice. C’era una cosa che ci stava a cuore: tutelare gli studenti più deboli. Ma per quanto mi riguarda potrò sentirmi sollevata soltanto quando tutti i miei studenti potranno tornare in classe».

Il 4 dicembre? O se ne riparlerà dopo Natale«Le lezioni del primo ciclo sono in presenza. E alle superiori i laboratori sono aperti e i ragazzi con bisogni educativi speciali possono andare in classe a piccoli gruppi. Per la riapertura non faccio pronostici, lavoro per limitare i disagi».

In che maniera? «Ho scritto agli uffici scolastici regionali chiedendo di continuare il lavoro di quest’estate con gli assessori per trovare soluzioni per i mezzi di trasporto», replica la ministra.

E perché si è deciso di chiudere le seconde e terze medie nelle zone rosse? «Nelle zone rosse ci sono molte limitazioni per tutti, ma le scuole restano aperte fino alla prima secondaria di primo grado. Abbiamo pensato di garantire i bambini che hanno cominciato la nuova scuola, che sono passati dalla maestra ai professori. Tenere aperte le scuole nelle zone rosse è stato un risultato notevole».

Gli studenti delle medie in Dad faranno soltanto la metà delle ore di lezione? «Nelle linee guida per la Dad abbiamo scritto che devono fare almeno tre ore al giorno in modalità sincrona», conclude la Azzolina nell’intervista al Corriere.