Fedriga: “Sul rinvio alle urne riferirò a Chigi le posizioni delle Regioni”

ROMA – Il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga si farà portavoce con il governo delle diverse sensibilità emerse nel corso della seduta straordinaria di ieri in merito all’ipotesi di uno slittamento delle elezioni regionali del prossimo autunno. E’ quanto si è appreso al termine della seduta. Il tema era stato sollevato dal presidente della Campania Vincenzo De Luca, che in una lettera a Fedriga lo aveva sollecitato a chiedere “un breve rinvio” della scadenza elettorale. Secondo il governatore “ci sono interventi di assoluto valore strategico che sono in corso di realizzazione in Campania che stanno concludendo il loro iter amministrativo che rischiano di bloccarsi o di essere ritardati in maniera grave”.

Nella lettera, nel merito, De Luca parla della realizzazione di nuovi ospedali e di Case di Comunità, della nuova sede della Regione, delle infrastrutture sportive, della mobilità e dell’ambiente, oltre agli “svariati interventi finanziari a valere sul Pnrr” tra cui “la realizzazione dell’Invaso di Campolattaro” nel Beneventano, che vale circa 750 milioni di euro. “Sono solo alcuni dei grandi progetti – scrive ancora De Luca – che con una leggera dilazione della scadenza elettorale possono essere messi in sicurezza e decollare”. A questo si aggiunge, sempre a quanto si è appreso, il rischio del bilancio provvisorio per i governatori delle Regioni rinnovati proprio a ridosso della scadenza finanziaria: tutte preoccupazioni che De Luca ha espresso con i suoi colleghi.

Le Regioni che andranno a rinnovo nel 2025 sono appunto la Campania, le Marche, la Puglia, la Toscana e il Veneto. Alla riunione, in videoconferenza, hanno partecipato oltre a Fedriga e De Luca anche i governatori Eugenio Giani (Toscana), Francesco Roberti (Molise) e Marco Marsilio (Abruzzo) e gli assessori a rappresentanza delle altre giunte. Dal dibattito sono emerse posizioni diverse, espresse nel confronto in modo “leale” secondo chi era presente, e che hanno rispecchiato le diverse situazioni – amministrative e politiche – delle singole Regioni.

Nel corso della discussione è emersa comunque, da alcuni degli interventi, l’esigenza di risolvere la questione dello slittamento in avanti delle elezioni per le Regioni che cinque anni fa furono costrette a rimandare le urne a causa del Covid. E’ stato fatto notare che la questione – ricordata ieri anche dal ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli – andrà a ripresentarsi nuovamente, se non sarà affrontata, tra cinque anni.