Fine vita: Ordine dei medici valuterà l’integrazione del Codice deontologico

80

Medico dottore visiteROMA – Il Consiglio nazionale della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) “valuterà integrazioni del Codice deontologico per applicare la sentenza della Corte Costituzionale”. Lo dice all’ANSA il presidente Fnomceo, Filippo Anelli, all’indomani delle motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale sul suicidio assistito. Una sentenza “equilibrata, che – sottolinea Anelli – tutela gli assistiti definendo confini netti, prevedendo la non punibilità per l’aiuto al suicidio assistito solo in casi particolari”.

La non punibilità per l’aiuto al suicidio assistito, rileva Anelli, è infatti prevista solo “per i soggetti affetti da patologie irreversibili, con sofferenze intollerabili, dipendenti per le funzioni vitali da apparecchiature e nelle condizioni di chiedere coscientemente questa opzione. Una sentenza che, nel contempo, rispetta il ruolo del medico, non obbligandolo – afferma – a porre in atto l’aiuto al suicidio e affidando alla coscienza del singolo medico la scelta se prestarsi o meno ad esaudire la richiesta del malato. Una sentenza, infine, che valorizza la relazione di cura, affidando al medico la comunicazione sulle diverse opzioni, evitando così possibili speculazioni sulla vulnerabilità dei soggetti coinvolti, e definisce come essenziali le cure palliative”.

Al medico, rileva il presidente Fnomceo, “è chiesto di attivare l’assistenza con cure palliative al fine di mantenere sotto controllo il dolore e di spiegare al paziente le scelte possibili: la sedazione profonda e le cure palliative, o, in alternativa, le modalità con le quali si potrà eseguire il suicidio assistito, secondo quanto previsto dalla legge 219 del 2017. Sarà poi il paziente a decidere e tale volontà, sottoposta alle valutazioni del Comitato etico, sarà recepita con le modalità organizzative in capo alla struttura sanitaria. I medici coinvolti nel processo dalla struttura sanitaria potranno esercitare obiezione di coscienza”. “In definitiva, premesso che la sentenza va applicata – conclude – e che ogni modifica del Codice Deontologico va approvata dal Consiglio nazionale, sarà compito del Consiglio stesso uniformare il Codice al dispositivo della Corte Costituzionale, limitatamente ai casi previsti”.

“Su questa materia c’è una sentenza della Corte costituzionale che va rispettata. Ora il Parlamento è chiamato ad esprimersi, credo che la discussione vada fatta nel più breve tempo possibile ma con la necessaria profondità”. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, a Lecce a margine di un incontro, in riposta all’invito dell’associazione Coscioni a rendere esigibile il diritto al suicidio assistito.

“Siamo davanti a un tema delicato – ha aggiunto – Il Governo non potrà che essere rispettoso delle indicazioni della Consulta da una parte e dall’altra del dibattito parlamentare. Il presidente Conte lo ha detto nella illustrazione delle sue linee programmatiche in Parlamento, durante l’approvazione del voto di fiducia: non ci può essere una iniziativa del Governo su questa materia, che è di natura parlamentare ed è giusto che il Parlamento faccia quella discussione. Poi ognuno di noi ha le sue idee evidentemente”.