Fioramonti: “Serve un decreto urgente per la riapertura delle scuole”

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ROMA – “Oggi ho incontrato i rappresentanti nazionali dei più importanti sindacati della Scuola. Abbiamo convenuto che è ancora insufficiente la risposta del Governo di fronte all’emergenza in corso. Pur riconoscendo l’eccezionalità della situazione generata dalla pandemia di Covid-19, i provvedimenti per la riapertura delle scuole sono stati poco chiari e con risorse inadeguate, come dimostra la necessità di trovare un ulteriore miliardo con lo scostamento di bilancio, a fronte di solo 1,5 miliardi investiti finora in spesa corrente (tutto il resto dei finanziamenti menzionati in queste settimane sono in conto capitale ed erano già nelle disponibilità del Ministero già nel 2019, molto prima della pandemia)”. Così l’ex ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti (foto).

La crisi, riflette Fioramonti, “ha colto tutti impreparati, ed è normale che sia così. Ad un normale periodo di assestamento durante i primi giorni di lockdown, sarebbe dovuta seguire prontamente una programmazione dettagliata dello svolgimento della didattica (a distanza nel periodo di chiusura, ma non necessariamente sulle spalle dei genitori), una pianificazione della messa in sicurezza degli edifici (per cui già esiste un’Anagrafe dell’Edilizia Scolastica), un censimento delle risorse e del personale necessario e così via. Un’azione tempestiva e audace, insomma, che fosse espressione di un governo progressista, che avrebbe dovuto mettere al centro la tutela del diritto all’istruzione, sancito dalla nostra Costituzione, e garantire il principio di uguaglianza, a protezione dei soggetti più fragili (studenti e studentesse con bisogni educativi speciali e con disabilità, famiglie con difficoltà di tipo economico o sociale)”.

Per Fioramonti “siamo in ritardo ma non è (ancora) troppo tardi. È necessario che il Consiglio dei Ministri, alla luce di tutte le lacune emerse e tuttora irrisolte, emetta con urgenza un decreto legge sull’avvio dell’anno scolastico che includa: 1) una revisione immediata delle norme sul dimensionamento (perché per garantire il distanziamento abbiamo bisogno di creare scuole di prossimità, distribuite sul territorio, con classi più piccole e didattica più dinamica, in controtendenza rispetto ai mega plessi con migliaia di studenti); 2) immissioni in ruolo per titoli e servizio, in modo da avere il prima possibile un contingente opportuno di docenti, dirigenti e personale ATA; 3) revisione della responsabilità penale dei dirigenti scolastici che permetta anche una maggiore collaborazione con enti del territorio nella realizzazione di percorsi formativi misti, che inevitabilmente richiedono una modalità innovativa sulla sicurezza degli studenti che svolgono attività fuori dall’edificio scolastico; 4) priorità all’inclusione scolastica, attraverso un piano di reclutamento immediato per gli specializzati in sostegno”.

Fioramonti ha trovato “massima condivisione con le forze sindacali e le associazioni della Scuola per raggiungere questi obiettivi, da perseguire con ogni immediatezza. Non possiamo continuare a fare annunci spot, a pubblicizzare fondi magicamente trovati nei cassetti oppure misure ancora incerte ma presentate come se fossero già dei successi elettorali, quando manca tutta la programmazione sostanziale per attuarle. È necessario che la Scuola torni al centro, non solo a parole, ma nella riconversione delle idee in fatti concreti e in misure indispensabili alla ripartenza dei minori e della loro formazione. Abbiamo ancora giorni preziosi per fare la differenza. Nei prossimi giorni, con altri colleghi parlamentari, faremo un appello diretto al Presidente del Consiglio”.