ROMA – “Renzi Zelig: copia gli altri (anche inconsapevolmente). Peccato che lo faccia tardi, male e, ovviamente, senza citare”. Così in una nota Renato Brunetta (Forza Italia) a proposito del Fiscal Compact.
“La proposta di tenere il deficit al 2,9% per 5 anni in cambio di riforme è vecchia – aggiunge l’ex ministro – e ha anche un nome. Sono gli arcinoti ‘Contractual Arrangements’, strategia di cui si è a lungo parlato in Europa nel 2014 per cui i singoli Paesi siglano accordi bilaterali con la Commissione Ue per le riforme strutturali in cambio di una deroga alla regola del cosiddetto ‘braccio preventivo’ che prevede un progressivo avvicinamento al pareggio di bilancio attraverso una riduzione annua del deficit dello 0,5%”.
Strategia che, da presidente del Consiglio, Renzi “non solo ha sempre snobbato, ma durante i suoi anni di governo ha fatto l’esatto contrario: zero riforme e tanto deficit, con il conseguente aumento del debito pubblico. Tra l’altro, proprio a questo proposito segnaliamo a Renzi che chiedere margini all’Europa per fare più deficit senza impegnarsi nella riduzione del debito è semplicemente folle. Anzi, peggio: ridicolo”.
Allo stesso modo, parlare di veto dell’Italia all’inserimento del Fiscal Compact nei Trattati europei “è tutto un bluff, come suo solito. Quello che l’Italia può fare è, come per ogni accordo internazionale, ritirare la firma e uscire dal Fiscal Compact. Restiamo comunque, come Stato dell’Ue, vincolati a tutte le regole del Six Pack e del Two Pack, che rimangono in vigore. L’unico vincolo di cui Renzi si libererebbe sarebbe l’equilibrio di bilancio, se non fosse che lo abbiamo inserito nella nostra Costituzione. Quindi saremmo tenuti a rispettarlo comunque, salvo nuove modifiche costituzionali. Questa è l’analisi corretta e la spiegazione che Renzi continua a non voler capire”.