I 27 indagati – tutti campani e un laziale – sono risultati essere coinvolti in una frode informatica perpetrata ai danni di una nota agenzia di viaggio partenopea, che opera anche nell’ambito dei servizi di tour operator nelle città di Napoli, Livorno e Civitavecchia, procurandosi ingiusti profitti patrimoniali e procurando un danno patrimoniale quantificato in circa 1,4 milioni di euro.
Coinvolte 4 società cui viene contestato, in concorso tra loro e a vario titolo, l’accesso abusivo a un sistema informatico o telematico e la frode informatica, il riciclaggio e l’autoriciclaggio.
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