“La scuola in presenza – ha precisato il virologo – è un bene irrinunciabile. Cancellarla è impensabile, rinviarla di poco non sarebbe stato, però, nulla di trascendentale a fronte di rischi rappresentati dal fatto che le scuole poi dovranno chiudere ugualmente per l’elevato numero di infezioni”. La scelta della presenza, in questi termini, “è ideologica e non rispetta la realtà dei fatti”, ha detto Galli, secondo il quale “15 giorni di recupero alla fine del calendario scolastico previsto avrebbero comunque rimesso in piedi le cose piuttosto che rischiare di peggio ora”.
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