BRESCIA – Alla luce dell’imminente possibilità di svolgere gli spettacoli nei teatri in piena capienza deliberata dal governo italiano, Zed! conferma di poter realizzare uno solo dei due eventi di Giuseppe Giacobazzi “Noi, mille volti e una bugia” programmati per il prossimo weekend del 16 e 17 ottobre al Gran Teatro Morato di Brescia. La data di domenica 17 ottobre è confermata a piena capienza (biglietti ancora disponibili nei circuiti tradizionali). La data di sabato 16 ottobre viene invece riprogrammata al 22 gennaio per motivi logistici e organizzativi. I relativi biglietti venduti saranno validi per la nuova data.
Zed ringrazia lo staff di Giacobazzi, tecnici e addetti ai lavori che permetteranno in tempi brevissimi di mettere in scena almeno lo spettacolo di domenica, quando fino a poche ore fa gli eventi erano entrambi in attesa di riprogrammazione sul 2022. Il Gran Teatro Morato è in via San Zeno 168 a Brescia. Inizio spettacolo ore 18:30. Apertura porte ore 16. Biglietti disponibili nei circuiti tradizionali Ticketmaster, Ticketone e Fasticket con prezzi a partire da 23 €.
Andrea Sasdelli alias Giuseppe Giacobazzi, ovvero l’uomo e la sua maschera. Un dialogo, interiore ed esilarante, di 25 anni di convivenza a volte forzata. 25 anni fatti di avventure ed aneddoti, situazioni ed equivoci, gioie e malinconie, sempre spettatori e protagonisti di un’epoca che viaggia a velocità sempre maggiore. Dove in un lampo si è passati dalla bottega sotto casa alle “app” per acquisti, dal ragù sulla stufa ai robot da cucina programmabili con lo smartphone; il tutto vissuto dall’uomo Andrea e raccontato dal comico Giacobazzi. Come in uno specchio, o meglio come in un ritratto (l’omaggio a Dorian Gray è più che voluto), dove questa volta ad invecchiare è l’uomo e non il ritratto.
Sono proprio questi i “NOI” che vediamo riflessi nei nostri mille volti (i rimandi letterari non mancano, dal già citato Wilde a Pirandello, da Orwell a Hornby), convivendo, spesso a fatica con la bugia del compiacerci e del voler piacere a chi ci sta di fronte. È uno spettacolo che con ironia e semplicità cerca di rispondere ad un domanda: “Dove finisce la maschera e dove inizia l’uomo?”, che poi è il problema di tutti, perché tutti noi conviviamo quotidianamente con una maschera.