Gli angeli del fango della Romagna: l’intervista

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FORLÍ – Sono loro le mani che si muovono nel fango, i piedi dentro gli scarponi che fanno forza per non cedere alle continue spalature, gli occhi che non si abbattono alla vista di tanta distruzione, i sorrisi, le foto ricordo in cui si svela un grande insegnamento e un enorme esempio: rialzarsi è il fulcro della vita.

Cosa conta di più, del rialzarsi nonostante tutto? Nonostante le difficoltà, le calamità che spazzano via in pochi istanti il lavoro di una vita, i mobili, i vestiti, la casa intera che si allaga senza poterlo impedire. Ci si ritrova vittime e la sola cosa da fare è reagire ma farlo manifestando di avere coraggio, di voler affrontare anche questa con volontà, gioia e lena perché comunque si è vivi, reagire in nome di quel sangue che da sempre è abituato a fare festa, a cantare, a ballare, a celebrare la vita per quella che è, merita davvero un doveroso corale abbraccio, un ringraziamento sentito e semplice.

Maikol Artusi è uno di quei ragazzi che dai social, con i suoi amici, ha diffuso questo messaggio: un messaggio di pronta solidarietà e compattezza, di volontariato, di coesione, di amicizia e di generosità.

Gli poniamo alcune domande.

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Come state passando le vostre giornate da quella maledetta sera?

Le giornate sono impegnative e piene di lavoro, la sera si dorme poco. La situazione è difficile e c’è ancora tanto da fare. Stiamo lavorando a stretto contatto con i volontari e gli operatori del soccorso per fornire aiuto a tutti coloro che sono stati colpiti dall’alluvione. Tra le varie attività, facciamo parte del gruppo di volontari che si occupa di ripulire le strade e le case dalle macerie e dal fango, in modo da garantire una situazione più sicura e vivibile per tutti. Nonostante l’affaticamento fisico e mentale, siamo anche consapevoli della grande importanza del supporto morale che possiamo fornire alle persone che hanno subito danni durante l’alluvione.

Cosa vi portate a casa ogni giorno da tutto questo fango e da questa esperienza?

Ogni giorno ci portiamo a casa la consapevolezza che, nonostante le difficoltà, con il giusto spirito di solidarietà e volontà, siamo in grado di fare la differenza nella vita delle persone. Portiamo a casa l’orgoglio di essere parte di una comunità che non si arrende di fronte alle avversità e che sa rialzarsi. Portiamo a casa la soddisfazione di aver aiutato le persone in difficoltà, di aver portato loro un sorriso o un po’ di conforto in un momento di grande bisogno. La solidarietà e il senso di comunità che stiamo vivendo in questi giorni sono incredibili e ci fanno sentire parte di qualcosa di più grande. Siamo gratificati dal fatto di essere utili e di poter fare la differenza nella vita delle persone che ci circondano. La solidarietà e l’aiuto reciproco sono le armi principali per superare questi momenti difficili. In queste situazioni, impariamo anche ad apprezzare le piccole cose della vita, come l’aiuto degli amici, la solidarietà di sconosciuti che si uniscono per un comune obiettivo, la forza interiore che ci spinge ad andare avanti nonostante le difficoltà. In sintesi, ogni giorno ci portiamo a casa una preziosa lezione di vita: quando siamo uniti e determinati, possiamo fare davvero la differenza, e che il rialzarsi è sempre possibile, anche dopo il più grande dei disastri.