Negli anni Quaranta l’icona della musica jazz Billie Holiday collezionava successi in tutto il mondo, mentre il governo federale statunitense decideva di trasformare la Holiday nel capro espiatorio di una dura battaglia contro la droga prendendo di mira la sua fragile e complicata vita. Il fine ultimo delle azioni intraprese contro la cantante non era però legato alla droga, ma a impedirle di eseguire la sua straziante ballata “Strange fruit”, grido di denuncia contro i linciaggi del governo degli U.S.A. e contributo essenziale per il movimento per i diritti civili.
Con una vita intensa, piena di difficoltà e successi straordinari, Billie è stata una guerriera che, grazie alla sua voce, è divenuta il simbolo dei diritti civili, morta a soli 44 anni. ‘Un film straordinariamente attuale’, come lo ha definito Paolo Fresu.
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