Questa strada porterebbe infatti il solare dall’attuale 11% ad una quota pari al 35% della produzione totale di energia elettrica, riducendo la necessità di gas naturale dell’11% e —soprattutto— consentendoci di tagliare fin da subito del 14% le forniture di gas russo. Liberarcene è l’arma più importante per aiutare l’Ucraina.
Per essere veramente solidali con il popolo ucraino l’unica vera arma è non comprare più il gas russo. Altrimenti, mentre con le sanzioni si cerca di prosciugare i conti di Mosca, andremmo nel paradosso di finanziare indirettamente — con un miliardo di euro al giorno — i bombardamenti delle città ucraine e l’uccisione di civili inermi. Invece, auto-consumando per le necessità giornaliere l’energia degli impianti fotovoltaici distribuiti nelle nostre imprese produttive, la dipendenza dell’Italia dal gas russo diminuirebbe nel breve termine del 29%.
«Si tratta di una scelta di estrema importanza strategica, ma anche e soprattutto significativa da un punto di vista economico ed ambientale: oggi produrre energia da impianti fotovoltaici costa un sesto rispetto alla produzione nelle centrali turbogas (anche quelle di ultima generazione) e permette una riduzione delle emissioni di gas climalteranti per un volume pari a 33 milioni di tonnellate di CO2, equivalenti al 10% del totale prodotto sul nostro suolo», sottolineano gli esperti di EnergRed.com.
«Grazie al solare e grazie alla nostra volontà di creare e condividere direttamente e fin da subito i benefici generati da una scelta di sostenibilità che guarda tanto alla situazione presente quanto al futuro, oggi è possibile superare la dipendenza dalle materie prime fossili e dunque liberarsi dalla sudditanza verso i Paesi esteri che non condividono i nostri stessi valori», commenta Moreno Scarchini, ceo di EnergRed. «Insomma — sintetizza Scarchini — la libertà geopolitica passa certamente per le rinnovabili e per il fotovoltaico in autoconsumo».
«La nostra metodologia già da oggi è in grado di garantire energia da tecnologia fotovoltaica alle imprese ad un prezzo omni-comprensivo di 150-160 euro per MWh. E in alcuni casi — aiutati da una maggiore disponibilità di risorsa solare che caratterizza alcune zone del nostro Paese — siamo riusciti a spingerci anche ad un prezzo di 100 euro per MWh, rendendo l’energia solare in autoconsumo la fonte più rapida da implementare e più conveniente per i bilanci delle aziende e per l’ambiente», aggiunge Giorgio Mottironi, responsabile marketing di EnergRed.
Senza il passaggio alle rinnovabili, con un costo della materia prima che potrà toccare i 210 euro per MWh, la bolletta del comparto produttivo italiano è proiettata verso i 57 miliardi di euro (se si tengono presenti anche i settori dell’agricoltura e dei servizi): +47% sul già salatissimo conto del 2021.
L'Opinionista® © 2008-2023 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network -
Notizie del giorno -
Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter - Instagram - LinkedIN - Youtube