Secondo Francoforte i rischi di inflazione “sono prevalentemente al rialzo”. Sul breve termine le pressioni attuali “potrebbero generare aumenti dei prezzi al dettaglio dei beni energetici e alimentari più forti del previsto”. Nel medio termine, invece “i rischi provengono principalmente da fattori interni, quali un innalzamento prolungato delle aspettative di inflazione o aumenti salariali maggiori di quanto prospettato”. All’opposto un calo dei costi dell’energia o un ulteriore indebolimento della domanda (quindi dell’economia) ridurrebbero le spinte sui prezzi. Per l’economia reputa possibili una recessione a cavallo d’anno, aggiungendo che secondo le stime dei suoi tecnici dovrebbe essere “relativamente breve e di lieve entità”.
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