Il 25 marzo si celebra il Dantedì, ecco perché

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Dante AlighieriROMA – Thomas Stearns Eliot, uno dei poeti che maggiormente hanno influenzato la letteratura del Novecento, soprattutto con il suo celeberrimo poemetto “La terra desolata (The Waste Land)”, a proposito di Dante Alighieri, che considerava il suo modello insuperato, scrisse: “La poesia di Dante è una scuola universale di stile per scrivere poesia in qualsiasi lingua” e che “non c’è poeta, in nessun idioma – nemmeno in latino, o in greco – che si ponga così saldamente come modello per tutti i poeti”.

Aggiunse poi: “Se io mi chiedo perché preferisco la poesia di Dante a quella di Shakespeare, direi che è perché mi sembra che esemplifichi un atteggiamento più illuminato nei confronti del mistero della vita”. È questa forse la ragione per la quale Dante, con il suo straordinario uso delle immagini e dell’allegoria, oggi più che in passato, è considerato il poeta più conosciuto, più amato, più letto, più tradotto e più imitato nel grande universo della letteratura mondiale, orgoglioso vanto nel mondo della nostra ricchissima tradizione letteraria, linguistica e culturale. Benissimo ha dunque fatto il Ministero della cultura a dedicargli un giorno dell’anno, il Dantedì, che cade il 25 marzo, per ricordarlo con molte iniziative in Italia e all’estero.