Il caldo torrido incentiva il turismo dei borghi, 100.000 posti di lavoro

MILANO – Il caldo torrido non molla, secondo le previsioni di tutti i meteorologi e della Protezione Civile anche questa settimana sarà caratterizzata da un clima tropicale in tutta la Penisola con picchi di 40° in grandi città come Milano, Roma e Napoli. Uno scenario che incentiva i vacanzieri a rivolgersi al turismo dei borghi, che per il Touring Club Italiano è ancora in crescita e per il sesto anno consecutivo superiore al dato del 2019. Secondo uno studio di Sandro Susini, consulente del lavoro e fondatore di Susini Group S.t.P., studio fiorentino leader nella consulenza del lavoro, questa forma di turismo che negli anni scorsi era più di nicchia nell’estate 2025 subirà un vero e proprio boom generando, si stima, tra i 90.000 e i 100.000 posti di lavoro, tra diretti e indiretti.

Il Belpaese si prepara a vivere la miglior stagione turistica della sua storia. Tra lusso consapevole, esperienze autentiche e l’incredibile “effetto borghi”, l’estate 2025 segnerà una svolta epocale per il turismo italiano. Il turismo italiano sta per vivere una stagione d’oro. Secondo le ultime previsioni di Susini Group, da giugno a settembre 2025 saranno oltre 30 milioni gli Italiani in viaggio a cui ci saranno da aggiungere circa 35,6 milioni di stranieri in visita al nostro Bel Paese. Sarà un record storico.

L’impennata sarà trainata sia dal turismo domestico (+4,9%) sia da un ritorno dei turisti stranieri, con un +1% rispetto al 2024. A crescere soprattutto i flussi da Stati Uniti, Cina e paesi del Golfo, confermando l’Italia come destinazione globale di riferimento per cultura, cucina e lifestyle. Ma la vera sorpresa arriva dal portafoglio: la spesa media per vacanza salirà a 1.320 euro a persona, e per gli stranieri addirittura a 1.590 euro, spinta dal fenomeno del “revenge luxury”, una voglia crescente di lusso esperienziale dopo anni di rinunce.

Circa 71,8 miliardi di euro sarà la spesa complessiva dei vacanzieri in Italia con un aumento del 12,3% rispetto al 2024 a causa dell’incremento delle presenze, +2,1%, e delle spese nel settore turistico a +4,7%. Oggi i viaggiatori non cercano più solo mete famose. Vogliono vivere il territorio, entrare in contatto con la comunità locale, assaporare il vero sapore dell’Italia. Lontano dalle folle, più vicini all’anima del Paese.

E così il 2025 consacra un trend che ormai è diventato fenomeno: il ritorno ai borghi, è la previsione di Susini. Autenticità, tranquillità, sostenibilità e cultura locale: i borghi italiani conquistano i cuori di turisti italiani e stranieri. Secondo le stime, il 12,7% delle preferenze totali andrà proprio a queste piccole perle, con una crescita del 22,5% rispetto al 2024. Le ragioni del successo?
– Fuga dal caldo estremo (+2,3°C le temperature medie estive previste);
– ricerca di esperienze autentiche (42,7% dei viaggiatori lo indica come motivazione principale);
– patrimonio culturale minore ancora tutto da scoprire;
– turismo lento e green, con basso impatto ambientale.

E i numeri parlano chiaro:
– in Toscana, boom per Pitigliano, Sorano e Sovana (+28,3%);
– in Abruzzo, esplodono Scanno, Pacentro e Pescocostanzo (+27,8%);
– in Puglia, crescono Locorotondo, Cisternino e Specchia (+26,3%);
– in Sicilia, Erice, Savoca e Castelmola registrano un +25,7%;
– in Umbria, riflettori su Montefalco, Trevi e Bevagna (+24,7%);
– in Calabria, Tropea, Scilla, Gerace, Bova e Morano vedranno una crescita del +22,5%.

Ma non è solo una tendenza isolata: nascono veri e propri “distretti di borghi”, come quelli dei Monti Sibillini, della Val d’Orcia o delle Langhe, che attirano turisti con offerte esperienziali integrate.

«Tra il desiderio di staccare la spina e la crescente ricerca di esperienze significative – aggiunge Sandro Susini, consulente del lavoro fondatore di Susini Group – quasi 1 italiano su 4 ricorrerà al credito per finanziare le vacanze, il 18,7%. In alcuni casi si può superare anche i 2.400 euro a persona. Le fasce di età fra i 31-45 anni, spesso con famiglia, spendono di più e sono anche le più propense al finanziamento. Il fenomeno conferma un dato socioculturale potente: la vacanza non è più un lusso, ma un bisogno primario, uno spazio irrinunciabile per salute mentale, connessione familiare e arricchimento personale».

Le destinazioni cambiano in base all’età del turista, per la generazione Z in testa ci sono Riviera Romagnola, Roma e Sicilia. Vacanze più di relax in Toscana, Puglia e Adriatico con famiglia e amici per coloro che hanno fra i 30 e i 45 anni. Umbria, Costiera Amalfitana e borghi rurali per chi ha dai 46 anni ai 59 ed è in cerca di cultura, enogastronomia e wellness. Gli Over 60 cercano benessere e tranquillità ai laghi del Nord, terme e località poco affollate.

«L’estate 2025 non sarà solo la stagione della ripresa definitiva. Sarà la prova generale di un nuovo modello di turismo, più maturo, consapevole, distribuito e sostenibile. Il Bel Paese riscopre le sue meraviglie più nascoste e le porta sotto i riflettori del mondo. Il futuro del turismo italiano è nei suoi borghi, nel suo patrimonio culturale diffuso, nella sua capacità di accogliere senza snaturarsi. E mentre le grandi città restano icone senza tempo, è nei vicoli silenziosi di un borgo, tra una sagra locale e un panorama mozzafiato, che il turista del 2025 troverà l’esperienza che ricorderà per sempre», conclude Sandro Susini, consulente del lavoro fondatore di Susini Group.