Imprese hi tech a quota 150mila, cresce l’occupazione

69

MILANO – Nel 2020 le imprese e i siti produttivi dei settori ad alta tecnologia (servizi IT, commercio ICT, ICT manifatturiero, telecomunicazioni, farmaceutica, biomedicale, aerospazio) in Italia sono arrivate a circa 150mila unità, occupando poco più di 846 mila addetti. Sono dati del Monitor dei settori ad alta tecnologia della Direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo. Secondo lo studio, i settori ad alta tecnologia pesano così il 3% e il 5% in termini di unità locali e addetti sul sistema complessivo delle imprese. Più elevato il peso in termini di fatturato e valore aggiunto che, con valori stimati rispettivamente di 217 miliardi e 76 miliardi, rappresentano il 7,7% e il 10,3% del totale delle imprese.

L’analisi sull’evoluzione del tessuto produttivo dal 2012 al 2020 evidenzia alcuni cambiamenti che stanno coinvolgendo i settori ad alta tecnologia in Italia. “Innanzitutto si osserva uno sviluppo più intenso per questi ultimi (+5,3% in termini di unità locali, +9,1% in termini di addetti) rispetto al resto dell’economia (-0,5% unità locali; +2,5% addetti), facendo emergere una buona vivacità degli attori in essi attivi”, spiega il Monitor. I servizi di Information technology (It) e l’aerospazio sono i due comparti che hanno registrato il maggiore sviluppo. Secondo i dati presenti nel registro delle Start-up innovative, aggiornato a dicembre 2021, sono più di 6.000 quelle specializzate nei settori ad alta tecnologia, oltre la metà del totale. Il peso predominante è quello del comparto dei servizi It che “hanno registrato un’accelerazione nel ritmo di sviluppo, soprattutto nel 2021, confermando il processo di digitalizzazione in atto nel sistema economico”, specifica lo studio.