Intervista a Tiziana Caruso, interpreta “Tosca” all’Opera di Liegi

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Caruso Opera Royal Liege

LIEGI – Fino al 2 dicembre 2018 in scena all’Opera di Liegi c’è “Tosca” con la direzione musicale del Maestro Gianluigi Gelmetti e la regia di Claire Servais. Nel ruolo della protagonista si alternano l’argentina Virginia Tola e la catanese Tiziana Caruso, che abbiamo intervistato.

Interpretare più volte un personaggio permette a un artista di conoscerlo meglio nelle varie sfaccettature?

Sì, certamente interpretare più volte un personaggio permette di conoscere le sfumature e la profondità di un autore. Il tempo che passa permette anche una conoscenza maggiore di se stessi e di conseguenza anche del ruolo che si affronta.

Che cosa Le piace maggiormente di “Tosca”?

Vedo Tosca non solo come una diva, ma anche come una donna semplice, ricca di emozioni, con valori indissolubili.

Vocalmente Tosca rappresenta una sfida particolare rispetto ad altri personaggi? in che cosa?

Cantare Tosca è un vero piacere; il momento più delicato nella resa vocale e interpretativa è sicuramente l’aria “vissi d’arte, vissi d’amore”. Abbiamo lavorato intensamente col maestro Gelmetti e la regista Claire Servais per mettere in evidenza la genuina semplicità di questo personaggio proprio nella sua aria principale.

Per molti “Tosca” rappresenta l’autentica essenza dell’arte pucciniana: è d’accordo?

Credo che molte delle opere del maestro Puccini ne rappresentino l’essenza, ognuna con le sue peculiarità. Quella di Tosca è certamente la romanità che il maestro Puccini coglie perfettamente.

Lei ha ricevuto molti riconoscimenti. Che cosa L’aiuta a mantenere equilibrio e costanza nel suo lavoro?

Oltre alla professionalità aiuta molto avere una famiglia a cui appoggiarsi.

Quale aspetto del suo lavoro Le piace maggiormente?

La musica.

Ha notato un modo di vivere l’opera diverso di Paese in Paese?

È evidente che ogni paese assorbe e apprezza ogni opera in modo diverso. Per quanto mi riguarda cantare Tosca a Liège è una grande emozione, intensificata da un pubblico sensibile che ho già avuto modo di apprezzare nella produzione di Turandot del 2016.

Quando non è impegnata con l’opera, si rilassa oppure pensa sempre al successivo impegno?

Il lavoro dell’artista non dà pause.

Catania e le sue origini siciliane rientrano in qualche modo nel suo approccio all’opera?

Le mie origini influenzano il mio approccio con la vita tutta ed essendo l’opera uno dei suoi aspetti, ne consegue che le mie radici producano una osmosi continua fra il mio animo siciliano e la musica.

Intervista a cura di Giovanni Zambito