Isole Canarie, quali coppie di isole visitare insieme

51

charco manso el hierro

Lanzarote o Gran Canarie? Tenerife o Fuerteventura? Se da un lato scegliere su quale isola approdare tra le otto dell’Arcipelago delle Canarie è spesso un’impresa ardua, dall’altro non è detto che se ne debba visitare soltanto una tralasciando le altre. Nello stesso viaggio, infatti, si possono abbinare due isole a seconda delle attività e dei paesaggi che interessano di più: una volta raggiunta e visitata la prima isola, in poco tempo ci si può spostare sull’altra con brevi voli interni o con il traghetto.

Tenerife e Fuerteventura per una vacanza attiva

Se l’idea è quella di partire per una vacanza all’insegna dell’avventura, questa coppia di isole non lascerà indifferenti. Tenerife è un’isola vocata al turismo attivo in ogni sua forma e con ogni mezzo: a piedi, in bicicletta, con le bombole da sub o con le ali del parapendio. Si possono seguire sentieri che corrono lungo le pendici del vulcano Teide, la montagna più alta della Spagna (3.715 metri) e ci si può immergere per scoprire un meraviglioso mondo sommerso con archi e grotte, come nel caso dell’immersione della Cattedrale: un imponente edificio vulcanico, situato appena a cinque minuti da Puerto de La Cruz, nel nord dell’isola di Tenerife (immersione accessibile a tutti i livelli). L’isola gode di grandi centri turistici con tutti i servizi dove praticare quasi ogni sport, anche il golf. Per i ragazzi, poi, non mancano parchi naturalistici e acquatici dove vivere emozioni prima di spostarsi sull’altra isola.

Nell’arcipelago i voli inter-insulari partono dallo scalo di Tenerife Nord. L’aeroporto d’arrivo a Fuerteventura si trova lungo la costa orientale, a 5 chilometri a sud di Puerto del Rosario, la capitale dell’isola. Ci sono diversi collegamenti durante il giorno e impiegano meno di un’ora.

Ci si accorgerà subito di essere su un’isola completamente diversa rispetto a Tenerife. Già prima dell’atterraggio si scorgerà un territorio più pianeggiate: Fuerteventura è la più antica delle Canarie, formatasi circa 20 milioni di anni fa. Oltre il 70% della sua superficie presenta meno di 200 metri di altitudine, l’unico rilievo significativo è il Pico de la Zarza (807 metri). Le coste sono basse e sabbiose, le spiagge di sabbia bianca e l’acqua turchese, i venti fanno il resto per gonfiare le vele e cavalcare le onde.

Gran Canaria e La Gomera: alla scoperta delle tradizioni del passato

Le due isole in questione, Gran Canaria e La Gomera, hanno un denominatore comune che è quello della personalità che attinge al passato di queste terre. Su entrambe sono rimasti segni tangibili del passaggio di diverse popolazioni che nel tempo hanno colonizzato l’arcipelago. L’itinerario alla scoperta delle radici identitarie parte da Las Palmas de Gran Canaria, che ospita nel magnifico centro storico della città il Museo Canario, un’attrazione concepita come un cammino che mostra diversi aspetti della vita degli aborigeni. L’isola conserva una parte importante del patrimonio storico e archeologico canario, reperti che ci aiutano a conoscere e comprendere meglio la cultura e lo stile di vita di chi vi abitava.

Un buon esempio di ciò è il paesaggio del sito archeologico Risco Caído e le Montagne Sacre di Gran Canaria, dichiarato Patrimonio dell’Umanità, che rende l’idea del valore che questi spazi custodiscono. Si tratta di un’estesa zona montuosa nel centro dell’isola, che conserva le tracce di un processo culturale unico, che si è evoluto nel corso di oltre 1500 anni con una scarsa influenza esterna, dalle sue radici berbere del Nordafrica fino alla conquista castigliana.

Dopo aver esplorato anche qualche bella spiaggia di Gran Canaria, si potrà lasciare l’isola alla volta di La Gomera. Basteranno cinquanta minuti di volo per trovarsi nel piccolo e moderno aeroporto che si trova lungo la costa meridionale dell’isola, a circa quaranta chilometri dalla capitale San Sebastian. Anche qui si trova un Museo archeologico dove scoprire la storia dei “gomeritas”, gli antichi abitanti di La Gomera, e il sito archeologico di Alto de Garajonay. Di storia da raccontare La Gomera ne ha davvero molta: basti pensare che l’isola è stata l’ultimo punto di approvvigionamento prima che le caravelle di Cristoforo Colombo salpassero verso l’ignoto e, in seguito, grazie alla sua posizione geografica privilegiata, divenne una tappa fissa nella rotta verso il Nuovo Mondo.

La Palma e El Hierro per chi vuole immergersi nella natura incontaminata

Chi è invece alla ricerca di una destinazione di viaggio che offra l’unicità di una natura rigogliosa e viva, può trovare nella coppia di isole La Palma – El Hierro la risposta. Il Parco Nazionale della Caldera de Taburiente, situato nel centro dell’isola di La Palma, è la principale attrazione turistica della “Isla Bonita”, Riserva della Biosfera dell’Unesco. Il luogo deve il nome a un antico cratere vulcanico ricoperto da vegetazione lussureggiante. E per aggiungere suggestione alla suggestione si può organizzare con le guide locali un’escursione notturna per godersi lo spettacolo del cielo stellato: l’isola è protetta da ogni forma di inquinamento luminoso e con il buio il cielo risplende con milioni di stelle.

Per arrivare da La Palma a El Hierro la soluzione più veloce è prendere un aereo con scalo a Tenerife: servono circa due ore per il collegamento. A El Hierro l’aeroporto d’arrivo, conosciuto anche come De Los Cangrejos (“aeroporto dei granchi”), si trova lungo la costa nordorientale dell’isola, a pochi chilometri dalla capitale Valverde. Nonostante l’isola sia relativamente piccola, stupirà la sorprendente varietà di paesaggi: vulcani, colate laviche, boschi di pino canario, laurisilva (foreste di lauro, la specie più antica di alloro), alberi modellati dal vento, spiagge nere e piscine naturali. Ma la magnificenza della natura non si ferma solo sopra il livello del mare: con più di 40 punti di immersione, El Hierro è infatti un vero paradiso anche per i subacquei.

Lanzarote e La Graciosa due sorelle non convenzionali

Due isole caratterizzate da panorami unici, dove la parola chiave è originalità: Lanzarote, la sorella maggiore, è unica per i suoi paesaggi vulcanici, mentre La Graciosa, la più piccola, è famosa per la sua atmosfera intima e rilassata. Il Parco Nazionale di Timanfaya, a Lanzarote, è un’oasi di campi di lava, gallerie sotterranee e licheni. L’isola si è sviluppata in armonia con l’ambiente, grazie, soprattutto, al lavoro instancabile dell’artista poliedrico César Manrique, il quale, oltre a intervenire nel paesaggio con il suo talento, ha saputo trasmettere agli abitanti l’amore e il rispetto per la loro terra.

Da Lanzarote si raggiunge La Graciosa grazie a moderne imbarcazioni che collegano Órzola a Caleta de Sebo in mezz’ora di navigazione. La Graciosa invita al riposo, a prendere il sole e a bagni rivitalizzanti, a scoprire ogni angolo lentamente a piedi o in bicicletta, e a degustare la cucina canaria in riva al mare. È inoltre la porta d’accesso per visitare l’Arcipelago Chinijo, un’area naturale protetta di 700 km2 che costituisce la riserva marina più grande d’Europa.