Isole Canarie, terre di contrasti e paradiso della geologia

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caleta del mero lanzarote

Alle Canarie la natura fa sentire tutta la potenza degli elementi: l’acqua dell’oceano, l’aria dei venti, la terra delle sue rocce e il fuoco dei suoi vulcani

LAS PALMAS – Ogni angolo di questo arcipelago è nato ed è stato plasmato nel tempo dalla forza creatrice dei vulcani e proprio per questo incanta i suoi visitatori. Su queste piccole isole, in spazi limitati, coesistono ambienti dai forti contrasti: aridi paesaggi lunari e foreste lussureggianti, pianure modellate dalla lava e scogliere a strapiombo sul mare, lunghe spiagge caraibiche e piscine naturali nascoste tra gli scogli.

Ricercatori e appassionati trovano alle Canarie una geodiversità spettacolare che è riconosciuta universalmente, tanto che l’UNESCO ha dichiarato sulle otto isole ben sette Riserve della Biosfera e quattro territori dichiarati Patrimonio dell’Umanità. Inoltre, ci sono quattro parchi nazionali, sette parchi naturali e 146 aree naturali protette. (Scopri tutte le aree protette)

Qui si è fatta la storia della geologia, dal XVIII secolo le isole sono meta di escursioni e viaggi di ricerca per la varietà di formazioni rocciose e per la ricchezza mineraria: nelle isole si trovano basalti, trachiti, fonoliti, quarzi e sodaliti. Il padre della vulcanologia, Charles Lyell, citò nel libro “Principi di geologia” Las Palmas de Gran Canaria per la sua unicità. Leopol Von Duch ha coniato il termine “caldera” per la prima volta riferendosi alla Caldera de Taburiente, Parco Nazionale di La Palma.

Le Canarie più giovani… geologicamente parlando

I rilievi montuosi delle isole più giovani, le vette maggiori, sono in grado di arrestare la corsa dei venti Alisei che attraversano l’Oceano Atlantico, generando un microclima favorevole alla conservazione di un ambiente umido, cosiddetto preistorico. “Questo spiega l’incredibile vegetazione delle foreste di lauro e la ricchezza mineraria, visibile su certe spiagge di sabbia nera di La Palma, El Hierro e La Gomera” afferma José Francisco Pérez Torrado, geologo e professore presso l’Università di Las Palmas de Gran Canaria.

Le più antiche isole delle Canarie

Le isole come Lanzarote, La Graciosa e Fuerteventura che risalgono a un’età geologica più antica (con oltre 20 milioni di anni) hanno terreni fertili, grazie alle eruzioni vulcaniche che ci sono state nel passato. La vegetazione è diversa e le coste presentano lunghe spiagge di sabbia bianca. “Le montagne sono più basse – continua Pérez Torrado – non hanno un’altitudine in grado di intrappolare gli Alisei, il clima e la vegetazione corrispondono alla fase erosiva delle isole di tipo vulcanico. Il Parco Nazionale di Timanfaya, nei comuni di Yaiza e Tinajo, a Lanzarote, e la spiaggia di El Cotillo, a La Oliva, a Fuerteventura, ne sono degli esempi.

Gran Canaria e Tenerife, terre di mezzo

Rispetto alle isole più giovani e a quelle più antiche, Gran Canaria e Tenerife corrispondono a un periodo geologico intermedio, queste isole sono cresciute in un periodo compreso tra i 16 e i 5 milioni di anni fa circa. Si possono scoprire le caratteristiche geologiche facendosi guidare lungo le escursioni nel Parco Nazionale del Teide. Le scogliere disegnano la forma di queste isole, modellando le aree coperte da vegetazione come a la Cruz de Tejeda o a la Degollada de Las Palomas sull’isola di Gran Canaria.

L’arcipelago delle Canarie celebra così la vitalità e l’energia della natura terrestre: ammirare i profili delle isole, percorrere i suoi sentieri e camminare lungo le sue spiagge di sabbia bianca o nera è come fare una passeggiata nel tempo, dare uno sguardo all’universo che cresce, si espande, muore e rinasce.