Italicus: Bonaccini, “L’Emilia-Romagna non dimentica attentato neofascista”

39

BOLOGNA – “Il 4 agosto 1974 la strage dell’Italicus: il treno Roma-Brennero sul quale l’esplosione di una bomba (nel tratto di transito a San Benedetto Val di Sambro, sull’Appennino bolognese) causò 12 morti e 48 feriti. Tra le vittime anche il 24enne forlivese Silver Sirotti, controllore che fu tra i primi a soccorrere i passeggeri nella carrozza colpita, deceduto sopraffatto dal fuoco. L’intera comunità regionale ricorda chi non c’è più e si stringe ai familiari. L’Emilia-Romagna non dimentica quello che fu un attentato terroristico di matrice neofascista e della destra eversiva che puntava a colpire i principi di democrazia e libertà, fondamenta dell’ordinamento costituzionale. Valori che vanno difesi ogni giorno”.

Così sui social il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ricorda l’attentato avvenuto all’1.23 del 4 agosto 1974: la quinta carrozza dell’Italicus Roma-Monaco fu sventrata da un’esplosione all’uscita dalla lunga galleria dell’Appennino toscoemiliano. La strage fu rivendicata da ‘Ordine Nero’, ma non ebbe responsabili: tutti gli imputati processati sono stati assolti.

L’espresso 1486 era partito dalla stazione di Roma Tiburtina alle 20.35 ed era transitato da Firenze Santa Maria Novella a mezzanotte e mezzo, con 23 minuti di ritardo: questo ‘slittamento’ sull’orario previsto impedì che l’ordigno esplodesse nella stazione di Bologna, dove due giorni fa è stato commemorato il 42esimo anniversario della strage (2 agosto 1980, con 85 morti e 200 feriti). Dieci anni dopo l’Italicus un altro attentato all’interno della stessa galleria, quello del rapido 904 (23 dicembre 1984), costò la vita a 16 persone, 267 i feriti.